Massimo Romano
MAFALDA _ Nella notte tra il 29 ed il 30 maggio 2010, nel territorio del Comune di Mafalda, in contrada Pianette nei pressi dello svincolo sulla statale Trignina, si sono verificati un furto presso una abitazione, un principio di incendio all’interno di locali adiacenti, danneggiamenti e furti all’interno del bar posto al pian terreno ed un gravissimo episodio incendiario nel piazzale antistante, sito a pochi metri da un impianto di distribuzione carburanti, ove pare siano state date alle fiamme circa venti autovetture. Dalle prime ricostruzioni, i media locali riferiscono che non sembrerebbe vi siano dubbi sulla natura dolosa dell’incendio. L’area interessata dai fatti delittuosi è ubicata a pochi metri da rilevanti insediamenti industriali, recentemente oggetto anche di interventi parlamentari da parte del gruppo parlamentare dell’Italia dei Valori per le difficoltà economiche che ne minaccerebbero la chiusura, con conseguente perdita di numerosi posti di lavoro.

La stessa area risulta peraltro ubicata in zona prossima al sito individuato per la realizzazione di un impianto di produzione energetica da biomasse, autorizzata con provvedimento della Regione Molise – Servizio energia – e recentemente oggetto di annullamento giurisdizionale con sentenza Tar Molise n. 179/2010 su ricorso NRG 121/09. Ai fini di una migliore comprensione della complessa vicenda giudiziaria che ha condotto all’annullamento degli atti concernenti l’autorizzazione alla installazione del predetto impianto si allegano alla presente copia del ricorso, dell’ordinanza istruttoria e della sentenza. Uno dei ricorrenti nel predetto ricorso, inoltre, risulta essere il proprietario dell’abitazione che ha subito il furto, ove comunque risiede con la propria famiglia e ove si trovava anche nella notte tra il 29 e 30 (e che dunque appare addirittura miracoloso il fatto che non si siano prodotti danni irreversibili all’incolumità delle persone), nonché titolare e gestore del bar oggetto dei rilevanti danneggiamenti.

Considerato che si tratta probabilmente del primo caso di episodi di tale gravità, pericolosità e violenza in un territorio che fino ad ora non risulta ne abbia mai conosciuti, e che dunque il fatto ha suscitato gravissimo allarme sociale  nella popolazione tutta, appare indispensabile procedere ad ogni più approfondita indagine che possa scongiurare il rischio che si sia trattato di un atto intimidatorio di stampo mafioso o addirittura di tentata strage, al fine di rassicurare le vittime e la cittadinanza sulla natura, sulle responsabilità e sulle finalità dello stesso gesto. In considerazione delle gravissime circostanze descritte, si chiede alle SS.LL. di voler adottare nell’ambito dei propri poteri e delle proprie competenze istituzionali, ove ne ricorrano i presupposti, tutti gli accertamenti ritenuti necessari, anche mediante attivazione di indagine parlamentare sull’accaduto. 

Avv. Massimo Romano

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