TERMOLI _ Si allargano le indagini del Gico della Guardia di Finanza di Campobasso all’indomani dell’arresto di due pregiudicati di cui uno di Campomarino per estorsione ai danni di un imprenditore edile di Termoli. Secondo i finanzieri che hanno fatto scattare le manette attorno ai polsi del giovane campomarinese e di un altro malvivente campano, c’è l’ombra del crimine organizzato sul grave episodio che ha visto come protagonista il titolare di un’azienda edile della città. E nel mirino di clan campani potrebbero esserci almeno una decina di altri imprenditori edili del posto.
L’inchiesta dunque della Guardia di Finanza non si ferma. Le minacce aggravate alla moglie, ai figli, ai parenti e persino agli amici senza dimenticare le continue insinuazioni su danneggiamenti alle attrezzature edili nei cantieri aperti collegati all’imprenditore hanno sicuramente giocato un ruolo essenziale nel piano crimoso studiato a tavolino ed eseguito minuziosamente dai due delinquenti.
Fortunatamente il termolese, molto conosciuto a Termoli e nei paesi circostanti per la sua lunga carriera in qualità di titolare di più ditte di costruzione con le quali ha realizzato vari quartieri in città, nonostante le settimane di tensione, paura e di timori per il peggio non si è lasciato intimorire ed ha pensato bene di denunciare i suoi “aguzzini”. E così con una telefonata al Commissariato di Termoli ha “vuotato il sacco”.
Immediata la macchina investigativa coordinata dal Sostituto Procuratore di Larino Luca Venturi il quale, senza indugi, ha iniziato a “scavare” nei vari indizi acquisiti risalendo nell’arco di breve tempo, qualche mese, ai due criminali.
La Guardia di Finanza sottolinea l’importanza della denuncia da parte delle persone ricattate o sottoposte a estorsione e forti pressioni psicologiche. “Non bisogna avere paura, non bisogna accettare tali situazioni che vanno denunciate sempre e comunque”