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Intervista Telefonica.  Il Presidente del Comitato civico di Reggio Emilia Nadia Borghi: “Il porta a porta non funziona, è molto costoso, problematico per la salute. La città è paradossalmente più sporca”.

I nuovi cassonetti in via Tremiti

TERMOLI _ La raccolta differenziata “porta a porta” ai termolesi non piace così come è osteggiata dai residenti di Reggio Emilia ma anche da altre popolazioni di città d’Italia, dal Piemonte alla Sicilia. La nuova tendenza di varie amministrazioni comunali dove è in corso il “porta a porta” è quello di cambiare sistema di raccolta differenziata, abbandonare il costoso “porta a porta” per approdare nella più agevole ed economicamente più sostenibile differenziata stradale.

A Reggio Emilia, città guidata da una Giunta di Centro sinistra, il Comitato civico del posto, nato all’indomani dell’avvio della differenziata porta a porta, ha intrapreso una vera e propria battaglia con la richiesta di Referendum consultivo non accordata dal Sindaco della città.

All’indomani della battaglia intrapresa dai consiglieri di minoranza al Comune di Termoli culminata con la richiesta di un referendum consultivo sull’attuale servizio d’igiene cittadino gestito dalla “Teramo Ambiente”, alcuni residenti sono entrati in contatto con il Comitato civico di Reggio Emilia che da tre anni è impegnato in una lotta senza tregua allo stesso sistema di raccolta dei rifiuti urbani: la differenziata porta a porta tentando tra non poche difficoltà di ricorrere al referendum consultivo.

 Intervista Telefonica a Nadia Borghi
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La Presidente di questa associazione, Nadia Borghi è in prima linea contro il “porta a porta” considerato non so lo costoso ma anche problematico su più punti di vista oltre che pericoloso anche per la salute. “Tenersi l’umido in casa per p iù giorni la settimana in attesa del ritiro come da calendario è dannoso alla salute _ ha dichiarato senza mezzi termini Nadia Borghi dopo aver consultato un esperto dell’Unione Europea sull’argomento _. I ritardi nel ritiro di questi residui sono sempre più pesanti e noi dobbiamo tenerci la spazzatura in casa o negli androni dei condomini. E’ inaccettabile”.

Tra l’altro il “porta a porta” fino a questo momento ha aumentato la sporcizia della grossa città oltre che esasperare i cittadini. Esperienze simili a quelle dei termolesi dove il nuovo servizio d’igiene stenta tuttora a “decollare”.