
Si tratta, come disse Pietro Nenni ( di cui si celebra in questi giorni il trentennale dalla morte) , di “incontrarsi a metà strada”, perché solo attraverso il dialogo, alto e responsabile, si potrà superare l’emergenza e riannodare il filo con una Città che chiede alle Istituzioni una svolta vera, un nuovo corso, per trarre vantaggio da una nuova congiuntura economica e dalla prospettiva di una nuova e più favorevole temperie politica nazionale. Non mi nascondo ovviamente i rischi connessi alle attuali divisioni,al clima politico certamente non sereno,alle volonta’ di riscatto, ai sentimenti ed ai risentimenti che, allargando il fossato tra i partiti ed i loro rappresentanti aprono di fatto le porte della Citta’ ad interessi ed a soggetti estranei alle prospettive del nostro territorio.
Innescare il dialogo per tutelare le nostre ragioni e difendere gli interessi dei cittadini di fronte alla prospettiva concreta dell’ultimo definitivo attacco al territorio. Perché solo la partecipazione effettiva ed ampia alla definizione delle politiche pubbliche potrà contribuire a rendere più forte la nostra voce, più efficiente l’ordinamento democratico,più consolidato lo spirito di convivenza civile. “Sento proprio che ce la faremo” sono le parole che il Presidente dell’Assemblea Naz.le Cecoslovacca pronunciò rientrando a Praga dopo l’arresto seguito alla primavera del 1968. La storia ha dato ragione a quel piccolo ed indifeso popolo che si ribellava al grande esercito sovietico, segno evidente che la volonta’ popolare è più forte di qualunque imposizione, palese o occulta. Anche Termoli ce la puo’ fare! Basterà volerlo! Proviamoci.