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TERMOLI – Insieme ad altri parlamentari, l’Onorevole Laura Venittelli ha presentato un’interrogazione al Ministro all’agricoltura in merito alla questione dell’accesso al credito, problema principale per diverse aziende agricole del territorio, e in particolare per quelle molisane. 

Interrogazione a risposta immediata Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali:

Premesso che: nell’attuale contesto di stagnazione degli investimenti la capacità di autofinanziamento delle imprese italiane è certamente diminuita. Questo ha determinato un incremento del fabbisogno finanziario da parte delle aziende produttrici, soprattutto di quelle, come le imprese agricole, che hanno difficoltà strutturali di autofinanziamento. L’indebitamento bancario per il settore agricolo rischia però di diventare un onere gravoso, soprattutto in questa fase di difficoltà economica e di restrizione creditizia; numerose sono le imprese agricole in difficoltà economiche, specialmente al Sud, che avrebbero semplicemente necessità di riequilibrare la loro posizione finanziaria attraverso l’accensione di operazioni di ristrutturazione dei loro debiti bancari, ma trovano forti difficoltà ad accedere a questi finanziamenti.

Lo Stato e le regioni, per mancanza di risorse e anche per i limiti posti dalla Commissione Europea sugli “Aiuti di Stato” su operazione di consolidamento o di semplice ristrutturazione finanziaria, non sono stati finora in grado di intervenire; inoltre, alla luce della nuova regolamentazione creditizia prevista da Basilea, che dà particolare importanza alle garanzie come strumenti utili per la mitigazione del rischio, le imprese agricole non possono contare su di un adeguato sistema di garanzie;

infine bisogna sottolineare come i consorzi fidi in agricoltura non hanno ottenuto il successo che si riscontra in altri settori produttivi e importante favorire un loro sviluppo e rafforzamento, attraverso anche una politica di agevolazioni al loro accorpamento, per dare una competenza territoriale più ampia ed un bacino di utenza superiore, sia in termini di volumi patrimoniali, che di numero di associati; come è noto, il problema del ricambio generazionale, già molto acuto nell’agricoltura europea, è particolarmente grave in Italia che, con il Portogallo, presenta l’indice di invecchiamento più elevato di tutta l’UE;

l’età media dei conduttori di impresa agricola in Italia si attesta sui 58 anni con punte di 62 anni in caso imprese che producono esclusivamente per autoconsumo; per favorire il ricambio generazionale servono politiche e regole adeguate e servizi specifici soprattutto finalizzati all’aggregazione sia all’interno del settore agricolo che nel contesto territoriale in cui le imprese operano, favorendo ogni tipo di integrazione; per sapere: quali iniziative intenda assumere il Governo per facilitare l’accesso al credito delle imprese agricole e il ricambio generazionale, nell’obiettivo di sostenere quelle in difficoltà e quelle che intendono rilanciare la propria attività mediante il ricorso ad investimenti innovativi, favorendo politiche di aggregazione e di integrazione per il ricambio generazionale anche mediante un corretto e pieno utilizzo dei fondi comunitari destinati ai Piani di sviluppo rurale.

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