ISERNIA _ Ad un anno di distanza dalla presentazione dei progetti alla Regione, i Pisu (Progetti integrati di sviluppo urbano) sono fermi al palo, in seguito al blocco dei fondi Par-Fas 2007-2013 da parte del Governo Berlusconi, e con esso gran parte delle iniziative dell’amministrazione comunale.
Circa 9 milioni di euro da impiegare in:
• Completamento Polo scolastico San Leucio: 3.464.000,00
• Recupero Palazzo D’Appollonio: 1.410.000,00
• Eco-Parco della Ferrovia dedicato a giovani e infanzia e Ponte artistico di attraversamento e collegamento con l’Officina della cultura e del tempo libero: 1.465.000,00
• Polo di eccellenza Auditorium di Isernia: allestimento spazi espositivi e organizzazione Mostra permanente artisti locali: 840.000,00
• Completamento Parco Termale dell’Acqua Solfurea: 420.000,00
• Completamento Parco del Paleolitico (area giochi, sosta, sentieri, area camping, ecc.): 750.000,00
• Parco dello Sport e del Benessere in contrada Le Piane: 430.000,00 Alcuni di questi interventi strategici per il rilancio della città, per i quali erano stati già richiesti i finanziamenti circa due anni e mezzo fa per un importo complessivo di circa 5 milioni di euro nell’ambito dell’accordo di programma “Sistema archeologico molisano” e mai stanziati. Insomma, nonostante il feeling tra Regione e Comune i fondi per tali interventi non sono stati ancora elargiti. Inoltre, per quanto riguarda il Parco della Ferrovia sussistono le problematiche legate all’area di proprietà delle FS ancora issisolte e per l’Auditorium, invece, sugli effettivi stanziamenti per il suo completamento oltre che alla vicenda giudiziaria. In merito alle “Scuole Sicure”, affrontata l’emergenza con ritardi, polemiche e rischio per la tenuta della maggioranza, e realizzati i due prefabbricati in zona San Leucio e San Lazzaro, resta in piedi il discorso relativo alla programmazione e destinazione definitiva.
• San Giovanni Bosco. Con il trasferimento della Elementare e della Materna nelle sedi di San Lazzaro (sarà ultimato, come garantiscono, entro la fine dell’anno), si è posto fine alla fase emergenziale. Dopo una lunga odissea contro la frammentazione della San Giovanni Bosco divisa tra Casa dello Studente (in via Sant’Ippolito), sede storica e Giovanni XXIII, divisione scongiurata per le proteste di dirigenza scolastica, genitori, alunni e l’intervento della minoranza al Comune, finalmente si è posto fine agli innumerevoli disagi optando per la sede. Oggi, finita l’emergenza, non si sa cosa ne sarà di tale edificio? Ci sono i fondi necessari per la ristrutturazione e recupero? Cosa prevede il progetto di massima presentato? Quali sono i tempi di realizzazione? L’assessore Iorio, lo scorso maggio, affermava, stando a notizie di stampa, che era riuscita ad avere il finanziamento dalla Regione (5-6 milioni di euro) e che il nuovo plesso sarebbe divenuto fruibile nel giro di un paio di anni. Ad oggi di tali fondi non se ne sa assolutamente nulla. Anche perché sul futuro della Don Bosco ruota anche quello della Giovanni XXIII. Infatti, una volta che la Don Bosco tornerà nella sua storica sede, nei locali di San Lazzaro dovrebbero essere trasferiti gli alunni della Giovanni XXIII. A questo punto è giusto chiedersi anche quale sarà la destinazione d’uso della sede della scuola media di corso Garibaldi.
• Ignazio Silone. Dichiarati inidonea per le attività scolastiche, si parla di trasferirci uffici tecnici comunali e Suap? Si chiede, pertanto, quale sia la destinazione d’uso dell’edificio di corso Risorgimento.
• San Leucio. La costruzione del II Lotto del Polo scolastico è bloccata n attesa dei Fondi Pisu. Tutto fermo.
• San Pietro Celestino. La destinazione rimarrà così o sono previsti cambiamenti?
• Polo Nunziatella. L’eventuale realizzazione di tale struttura per gli istituti superiori della città, chiama in causa anche il Comune in quanto i siti del parco scolastico ricadono sul proprio territorio. Ma siamo di fronte a un’idea fumosa e senza copertura finanziaria. Inoltre, se realizzato, apporterebbe un altro colpo alla “desertificazione” del centro città, dovuta al trasferimento della facoltà di Scienze Matematiche a Pesche, alla chiusura di alcuni uffici pubblici nella parte antica della città ed ora anche di Don Bosco e, in previsione, della Giovanni XXIII.
• Polo Sant’Agapito. Il progetto è stato presentato nel corso dell’ultimo Consiglio comunale ma, senza motivazioni valide e finanziamenti certi, e rimandato in Commissione per approfondimenti. Prevede la realizzazione del Polo a sud-est della città per coprire anche il bacino dei paesi dell’hinterland. Insomma: si lanciano altri progetti mentre quelli in cantiere sono bloccati per mancanza di fondi e chiarezza sulla programmazione. Un caos. La problematica “Scuole sicure” ha messo in evidenza l’incapacità programmatica dell’amministrazione di centro-destra e su tali argomenti verrà presentata una interrogazione urgente, nella quale si chiede la destinazione futura degli edifici scolastici della città, la copertura finanziaria per la ristrutturazione-costruzione e i tempi di realizzazione. Intanto, a Palazzo San Francesco si assiste alla solita telenovela delle maggioranze nella maggioranza. Attriti, veleni e dissapori che si protraggono ormai da tempo.
Una crisi che non è solo politico-elettorale, ma anche amministrativa. Sindaco e Giunta sono stati a più riprese sconfessati dalla maggioranza in Consiglio. Basti ricordare, proprio un anno fa, la problematica “Scuole sicure”, con posizioni divergenti e scontri frontali tra il sindaco e l’assessore Iorio e gli altri esponenti di centro-destra; alla realizzazione di un Polo scolastico alla Nunziatella; al rilancio del centro storico, dopo i risultati fallimentari degli ultimi anni, con un documento sottoscritto dalla maggioranza nel quale si chiedeva al sindaco una serie di interventi urgenti;, idea di Melogli bocciata dai suoi; sino a giungere alla realizzazione dei palazzi nell’area delle Ferrovie, sulla quale la maggioranza si è ulteriormente spaccata.