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CAMPOBASSO _ “Ci rallegriamo vivamente per la nomina di Fabrizio Barca: la sua competenza rappresenta una garanzia in un ‘posto chiave’ per la costruzione di processi di crescita territoriale e di coesione economica e sociale”. E’ quanto affermano Micaela Fanelli e Vito Santarsiero, rispettivamente delegata Anci per le politiche Ue, e delegato alle politiche per il Mezzogiorno, sul nuovo ministro per la coesione territoriale del governo Monti.

“Barca è stato in questi anni colui che ha studiato e dato la visione alle politiche di coesione in Europa, grazie al rapporto che porta il suo nome che – aggiungono Fanelli e Santarsiero – ha dato lustro al nostro Paese a livello comunitario”. “Quel documento è stato la base dei principali documenti comunitari, dettando una serie di ‘pilastri’ che sono stati poi ripresi e sviluppati nel V rapporto di coesione”, ricordano i due delegati. “Grazie al suo contributo di proposte, all’aver sempre creduto nella programmazione integrata territoriale dal basso con al centro il protagonismo dei Comuni, all’aver sempre investito su intelligenze e professionalità, Barca è stato in questi anni un punto di riferimento per la classe politica nazionale e locale. L’esperienza maturata può essere di grande giovamento non soltanto nelle relazioni con il sistema dei Comuni ma anche per rafforzare il ruolo delle città e delle aree urbane – osservano i due delegati Anci- nei processi di crescita territoriale e nell’attuazione delle nuove politiche di coesione europea”.

“Ma perché questo accada è necessario che si verifichino tutte le condizioni affinché il nuovo governo possa continuare il suo percorso. E soprattutto che vengano definiti gli strumenti decisivi per la definizione delle nuove prospettive finanziarie 2014 – 2020 e delle regole di programmazione dei fondi strutturali. Per questo motivo – concludono Fanelli e Santarsiero – chiediamo al neo ministro un incontro così da avere la possibilità di presentare le idee e le proposte dei Comuni per le future politiche di coesione”.

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