LARINO _ La politica ha perso. Di fronte alla debolezza della politica “vera”, democrazia e libertà si riducono ed è altro ciò che ora con facilità prevale. E’ chiaro a tutti che i “mercati” stanno prevaricando gli interessi dei popoli. In questa fase non c’è il tempo per le analisi, per definire le cause e le responsabilità che ci hanno condotto a questa situazione , né c’è il tempo per individuare il percorso migliore che ci consenta di uscirne al più presto. Siamo sulla cresta di un’onda ed è essa che decide dove portarci. Agitarci potrebbe provocare solo più danni. Possiamo utilizzare questa fase per riflettere, riorganizzare programmi e ridefinire progetti, in modo da essere pronti a riprendere il nostro tragitto quando l’onda ci lascerà sulla riva. Ora dobbiamo guardare un punto fisso, senza distrazioni, non perdere di vista i nostri obiettivi e continuare ad essere quegli uomini e quelle donne che hanno creduto e continueranno a credere nella Carta dei Valori del PPE.

E’ partendo da ciò che potremo ricostruire un rapporto di fiducia con il nostro popolo, avendo la capacità di dialogare con tutti, dicendo con chiarezza che dalla crisi globale in atto sta venendo fuori un nuovo mondo, che costringerà l’Occidente, non solo a ripensare i propri equilibri geopolitici, ma anche e soprattutto a modificare la cornice identitaria che ci è sempre appartenuta. La rivoluzione, anzi, la guerra in atto, non passa attraverso la conquista dei territori, ma attraverso la riduzione della democrazia e della libertà, per arrivare alla conquista delle coscienze e delle identità umane. E’ ora, invece, il tempo di riaffermare, diffondere e difendere le nostre idee per l’attuale e futuro impegno politico. Con determinazione, diciamo che il fulcro della nostra azione politica saranno ancor di più gli uomini, i cittadini, i popoli che vanno rispettati, difesi e rafforzati nel loro valore identitario. Insieme all’uomo, in modo assolutamente consequenziale, difenderemo lo spazio di cui ha bisogno per vivere: la Terra. Le risorse naturali insieme all’uomo devono essere inviolabili. O ci sarà il luogo adatto alla vita o non ci sarà vita.

Queste non sono “cose” che decidono i “mercati”; purtroppo ora siamo al centro di una guerra e sta vincendo il “mercato” sull’uomo. Il nuovo mondo, sarà un mondo rinnovato e migliore solo se si avrà la capacità di trasformare l’attuale crisi finanziaria, che ha come obbiettivo la sconfitta delle identità, in una nuova sfida per l’uomo. Bisogna avere il coraggio di ripartire dalla riconoscibilità delle nostre radici e della nostra famiglia di appartenenza, per avere dentro di noi, uomini, donne e soprattutto giovani, l’orgoglio di “essere”. Solo con la forza del nostro “essere” potremo stare nel nuovo mondo con dignità, sconfiggendo chi o cosa sta tentando di cancellarlo.

Ma il nostro “essere” dove si forma? In un solo luogo: nella famiglia. E’ chiaro allora che serviranno iniziative emergenziali per difendere la famiglia e soprattutto per offrire ai giovani prospettive occupazionali credibili e fiducia nel futuro. Solo giovani, forti del proprio “essere” ed esistere nella società potranno vincere. Solo uomini, donne ed in particolare i giovani, con valori radicati e forti, orgogliosi e rispettosi delle proprie identità, del proprio “essere”, potranno avviare la fase di ricostruzione post bellica.

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