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LARINO _ La pacchia è finita! Il fiume di denaro pubblico che dal Governo Centrale si è riversato nella nostra Regione da diversi anni a questa parte (in particolare dal 2002, anno di quel maledetto sisma) si è ormai prosciugato finendo in mille sterili rivoli. Non appena il rubinetto è stato chiuso la prima “pianta” a mostrare i rami secchi è stata la Sanità. Ora, se il Ministro Tremonti afferma che “curare una pianta tagliando i rami verdi è da stupidi” si comprende benissimo perché abbia bocciato il piano di rientro presentato dalla Regione Molise.

La potatura, infatti, ha riguardato gli ospedali più virtuosi mentre sono rimasti al loro posto tutti quei tronchi secchi in cui popolosi formicai ammassano debiti su debiti. Da oltre un anno e mezzo ed in molteplici occasioni, il Comitato per la difesa dell’Ospedale “Vietri” di Larino ha fatto presente che eliminare i reparti ospedalieri più virtuosi del Basso Molise, se da un lato acuiva il rischio di mala-sanità, dall’altro non avrebbe prodotto alcun risparmio economico quanto piuttosto aggravato la mobilità verso le regioni limitrofe. Oggi, quanto profeticamente previsto si è puntualmente concretizzato nell’impietosa bocciatura, da parte del Ministro Tremonti, di tutta la gestione del sistema sanitario molisano, a dimostrazione che le chiusure dei reparti virtuosi imposte dal Presidente Iorio sono state controproducenti.

Alle contestazioni contro le sue scelte irresponsabili, il Presidente Iorio replicava tacciandole di strumentalizzazioni politiche avverse. Anche il Ministro Tremonti è politicamente strumentalizzato? Alquanto squallido, poi, il tentativo di coinvolgere la popolazione in una protesta volta a scaricare la responsabilità del proprio fallimento sul Governo che, finalmente, si rifiuta di continuare a finanziare lo sperpero della classe politica dirigente molisana. Se ribellione vi dovrà essere, sarà contro quest’ultima! D’altro canto l’unica attività veramente partecipata dai consiglieri di maggioranza nonché da alcuni di opposizione è stata la spartizione delle poltrone, create a dismisura e futilmente, per placare una smodata avidità fatta oggetto di feroci critiche anche sugli organi di informazione nazionali.

Il Molise, una regione che se ben amministrata avrebbe potuto assomigliare ad una “piccola Toscana del sud”, è, ormai, additata alla pubblica opinione come un buco nero capace di divorare ingenti risorse (fondi per la ricostruzione post sisma e alluvione, fondi FAS, fondo sanitario, proventi da obbligazioni) senza aver creato alcunché se non uno sfacelo: sanità a pezzi, industrie che falliscono o vengono mantenute in piedi con il denaro dei contribuenti per finire regalate agli amici, infrastrutture inesistenti, un territorio deturpato dall’installazione selvaggia delle cosiddette fonti alternative di energia che, per i molisani, non hanno prodotto alcun risparmio. Se alla nostra classe dirigente rimanesse un briciolo di dignità rimarrebbe un unico atto: le DIMISSIONI! Ma, si sa, la dignità non appartiene più alla politica della Regione Molise già da molto tempo.

E dunque, parafrasando Galilei, resta l’amara constatazione: eppur non si muovono! Anche l’Assessore Marinelli, dopo una iniziale dura presa di posizione contro i tagli all’ospedale della sua città, ora che il Caracciolo viene smantellato resta a dondolarsi sulla sua poltrona con il Presidente Iorio a cantargli: “ninna nanna, ninna ooh! a quest’assessore cos’altro gli dò?” Lo stesso discorso valga per l’on. De Camillis e per l’Amministrazione Giardino che, supportati dalle menzogne di Iorio e dalla spaccatura della sinistra, hanno ottenuto un consenso tra l’altro relativo, cui oggi si è ridotto ancor di più. Si sono lasciati strappare l’ospedale, i finanziamenti per le scuole, gli impianti sportivi sono diventati una chimera, e si ostinano a difendere la politica di Iorio e del suo governo ormai indifendibile da perfetti sudditi. DIMETTETEVI, prima di fare altri danni! Non fatevi illusioni: il Comitato per la difesa dell’Ospedale “Vietri” non rinuncerà alla lotta sacrosanta in difesa del Bene Comune.

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1 commento

  1. via gli incapaci dalla sanità
    La razionalizzazione dopo il disastro economico, va concordata con tutti gli operatori della sanità, e non imposta da chi cia ha indebitati per salvaguardare i propri interessi economici e di mantenimento del potere politico. FUORI I CORROTTI E GLI INCAPACI DAI VERTICI DELLA SANITA’. FUORI I POLITICI DALLA SANIT’ E DAGLI APPALTI AD DELLA SANITA’ PUBBLICA E PRIVATA. W LARINO WIWA W LARINO CHE PRODUCE W I LARINESI ONESTI CHE VOGLIONO E PERSEGUONO IL BENE COMUNE.