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TERMOLI _ Sorprendentemente il segretario del PD Danilo Leva chiede alla sua supposta rappresentanza istituzionale di votare contro la sfiducia a Greco. Non un’analisi della situazione nella città di Termoli, non un incontro con gli iscritti del PD, non una parola sul percorso congressuale cittadino, non una ipotesi di contrattazione politica con il sindaco Greco. Ricordo per gli smemorati gli argomenti che la Giunta Greco ha disatteso:

1. affossamento di qualsiasi ipotesi di PRG
2. approvazione di lottizzazioni al di fuori di qualsiasi programmazione generale e visione della città e strozzatura del settore urbanistico sotto solo il suo comando. Voglio ricordare che Iacampo da quando è assessore all’urbanistica non ha proferito parola sul settore.
3. Isolamento totale (nella continuità del metodo del sindaco Di Giandomenico con l’intero territorio basso molisano)
4. ostracismo e poca intelligenza nel gestire la realtà del cosib
5. raccolta differenziata imposta senza alcun dialogo con la cittadinanza
6. dubbio uso istituzionale dei suoi interessi sul suo studio notarile in via XX settembre
7. chiusura totale alle organizzazioni non solo di partito ma anche alle associazioni civiche
8. non attuazione diabolica del programma elettorale (se ne è solo servito per essere eletto!) non voglio continuare ma la lista sarebbe lunga. La cosiddetta era Greco ha riportato questa città indietro di svariati anni. Dopo una stagione di speranza per l’intero territorio basso molisano questo signore ha le responsabilità di aver soffocato nella culla il piccolo vagito di un insperato protagonismo cittadino e condivido le posizioni in merito del dirigente regionale Cicchetti.

Il segretario Leva si sta assumendo delle responsabilità senza aver consultato non solo gli iscritti del PD ma non ha auspicato una verifica nel corpo elettorale del partito (e non solo) dell’avversione quasi totale contro questa amministrazione. Non ultimo: è inconcepibile che a Termoli sia presente una sede di Totaro e non una del Partito del PD. È incomprensibile che a tutt’oggi non ci siano resi noti i nominativi degli iscritti al PD di Termoli da parte della segreteria regionale.

Assurdo che il segretario del PD non faccia rispettare lo statuto del PD imponendo alla rappresentanza istituzionale il pagamento delle quote spettanti e solo per questo, credo, sarebbe il caso di porli fuori dal partito, attribuendo solo a loro la responsabilità dell’essere stati supini e inefficienti nel contrastare o raddrizzare le scelte incomprensibili del signor Greco. Ho creduto, infine, dopo l’intervento della segretaria di federazione che condivido totalmente e di altri esponenti iscritti al partito, che il congresso di circolo fosse aperto ma sembra che il segretario regionale non ne voglia sapere.

Luigino Vitulli
circolo PD di Termoli