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Un racconto che intreccia memorie, sapori e incontri, restituendo voce all’Italia meno visibile.

TERMOLI – Domenica 19 ottobre 2025, presso il MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli, si è svolta la presentazione del primo libro di Maurizio Santilli, dal titolo: L’ALCHIMISTA DEL GUSTO. Viaggio tra le memorie, sapori e incontri. L’Italia invisibile che lascia il segno”.

Docente di enogastronomia e pasticceria presso l’I.P.S.E.O.A. “Federico di Svevia” di Termoli, Santilli è attivo da oltre trent’anni nel settore della ristorazione e da più di venticinque anni nella formazione. È vicepresidente della Federazione Internazionale di Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria e Ambasciatore del Gusto Doc Italy, titolo che gli è stato conferito per cinque anni consecutivi. Tra le iniziative che lo vedono promotore figurano il Campionato nazionale degli Istituti alberghieri d’Italia, il Concorso di Pasticceria per Ragazzi Speciali e la partecipazione a Christmas in Europe, progetto europeo dedicato allo scambio culturale tra scuole professionali.

Il libro segna il suo esordio editoriale e propone un racconto che unisce esperienze personali, tradizioni locali e relazioni umane, con l’obiettivo di restituire visibilità a un’Italia fatta di gesti quotidiani e storie autentiche.

A introdurre l’evento sono stati il Sindaco di Termoli, Nicola Balice, il senatore Costanzo Della Porta e l’Assessore alla Cultura e Turismo, Michele Barile, che hanno evidenziato il valore di iniziative capaci di promuovere il territorio anche attraverso la letteratura.

Tra i relatori, Luana OcchioneroDirigente dell’Istituto, ha aperto il confronto con un intervento diretto e personale. Ha raccontato la sorpresa iniziale nel ricevere l’invito a partecipare come relatrice, non sentendosi esperta di cucina né del mondo gastronomico. Provenendo da un ambito tecnico e amministrativo, ha spiegato di aver letto il libro durante un volo, rimanendo coinvolta fin dalle prime pagine.

Nel testo, ha riconosciuto non solo l’autore, ma anche parti di sé stessa, in particolare nel capitolo dedicato all’Unitalsi, che ha definito toccante per la sua capacità di trasmettere un profondo senso di solidarietà“Mi sono commossa perché mi sono immedesimata”, ha detto, sottolineando come il libro riesca a generare un coinvolgimento autentico. “Quando riesci ad immedesimarti in un libro, quel libro ti colpisce”, ha aggiunto, evidenziando il valore emotivo della narrazione. Ha poi riflettuto sul tema del senso di responsabilità, centrale nell’opera, che ha definito “il faro per me stessa nel mio lavoro”.

Sono intervenute anche la Mariangela Di Gregorio, docente di Latino, e la Anna Rita Ferrante, docente di Letteratura, che hanno offerto spunti di lettura legati alla struttura narrativa e alla sensibilità linguistica dell’opera, evidenziando il legame tra parola, memoria e territorio.

La presentazione si è sviluppata come un’occasione di confronto, con l’obiettivo di valorizzare le radici culturali italiane attraverso un racconto che unisce esperienze personali e collettive, in un equilibrio tra introspezione e testimonianza.