LARINO _ Michele (come affettuosamente gli amministratori di Larino chiamano riferendosi al governatore della regione Molise, nonché commissario alla sanità, nonché onorevole, nonché molte altre cose, dr. Iorio, anche in riunioni ufficiali), consapevole che ormai il tempo corre inesorabile verso la resa dei conti del disastro sanitario e tra poco sarà costretto a gettare la maschera delle menzogne raccontate in tutti questi anni ai molisani, riscopre senza pudore l’astuto gioco delle tre carte: “dove sta la verità .. qui, qui o qui?”. E vai con il simpatico siparietto degli amici e degli avversari politici che si fingono tutti scommettitori ma servono solo da esca per gli ignavi veri scommettitori e unici perdenti: i cittadini onesti, gli operai, gli ammalati, gli anziani e i giovani in cerca di lavoro! L’ufficio stampa di Michele – ci consenta anche a noi l’affettuosità – ha confezionato l’ennesimo delirio di bugie da dare in pasto alla stampa locale, rimescolando le carte dello scempio economico perpetrato in quasi dieci anni di pessima gestione della sanità, dove sostanzialmente imputa l’enorme deficit accumulato a nient’altro che alla scarsità (sottodimensionamento – lo chiama) delle risorse accreditate dal governo centrale, “… che osa mettere sullo stesso piano la nostra regione con un quartiere di Milano”!
Ma come si fa! Che insipienti questi signori del governo centrale! Ed ecco che ti tira fuori la carta del fronte comune: “…è bene che univoca e forte si alzi la richiesta dell’intero consiglio regionale al Governo nazionale: vogliamo più soldi perché noi siamo una regione di 136 comuni con peculiarità orografiche e demografiche devastanti!”. E, però, continua orgoglioso, la nostra sanità, nonostante tutto, in termini percentuali, “…è seconda solo alla Lombardia per capacità di attrazione di pazienti da altre regioni!” grazie ai sontuosi Istituti di eccellenza e di ricerca della Cattolica e della Neuromed. Peccato solo che accanto a questo dato positivo “…dobbiamo registrarne uno negativo che si quantifica intorno ai 60 (o 80 – ancora non si capisce bene) milioni di euro che annualmente dobbiamo dare alle regioni limitrofe per pagare le cure prestate ai cittadini molisani!”. Cioè a dire noi abbiamo un livello qualitativo eccellente di assistenza sanitaria tale da attirare i pazienti dalle altre regioni e nello stesso tempo abbiamo i pazienti molisani che sono costretti ad ‘emigrare’ perché non trovano soluzioni sanitarie ai loro problemi. Che strana sorte! E che sfigati!.
 
E, però, “…se noi riuscissimo a ridurre questo gap negativo già solo del 50 % registreremmo un grosso risparmio e potremmo far fronte con tranquillità a qualsiasi Piano di rientro..” ! Ma guarda tu, che genio quel Michele! E pensare che quegli insipienti del governo centrale hanno commissariato il Molise proprio perché il nostro Michele non è stato capace di rispettare e attuare proprio quel Piano di rientro – quello vero, quello dei tagli, dei ridimensionamenti, delle vendite di immobili ecc. – già presentato e approvato dagli amici della filiera nazionale! Ma, il Nostro non si perde d’animo ed ecco che gira con destrezza un’altra carta: “…. costruiremo un nuovo ospedale da realizzare tra Isernia e Venafro in sostituzione di quelli attuali!” Ma sì, perché no, i fondi ci sono già, che problema c’è!

E, però, aggiunge serio sempre Michele, contestualmente “… dovremo essere capaci di creare sinergie tra gli ospedali di Isernia ed Agnone e tra quelli di Campobasso e Larino…!”. Larino? Come sarebbe a dire, geniaccio di Michele, ma fino a ieri non avevi detto e già decretato che Larino e Termoli doveva intendersi un unico presidio ospedaliero? Per nostra fortuna questo dubbio ci viene dissolto dal vice sindaco larinese con delega alla sanità dr. Quici che – tempestivamente intervistato da un quotidiano locale – ci rassicura “..che lavorare in sinergia con un ospedale di prossima “clinicizzazione” come quello campobassano significherebbe per Larino dotarsi di reparti specialistici, eccellenze, e addirittura vere e proprie divisioni cliniche universitarie”!

Vuoi mettere? E se lo ha detto Michele, Quici e Giardino ci credono, e sì che ci credono! Ci credono così tanto nonostante hanno visto – loro che sono anche operatori sanitari oltre che amministratori di maggioranza – in questi ultimi anni il Vietri svuotarsi di personale medico e di reparti; nonostante, dopo il varo della famosa delibera 1261, hanno dovuto battersi il petto pubblicamente in consiglio comunale denunciando il tradimento dell’amico Michele; nonostante i numerosi provvedimenti aziendali che penalizzavano il nosocomio larinese; nonostante il patetico elemosinare di questi giorni del Sindaco per la richiesta di un innocente incontro con Michele …che proprio non riesce a trovare spazio nella sua fitta agenda per gli amici larinesi! Bravo Michele, sei riuscito ancora una volta a prendere in giro i larinesi ma anche i termolesi ed anche i venafrani. Grazie a Dio c’è il Tonino larinese, Vice presidente PD del consiglio regionale D’Alete, che finalmente si è accorto che in aula “non si discute di sanità da tre anni”, riscoprendo ora – come tanti oracoli nostrani – le eccellenze e tuona contro il prelievo dai fondi FAS per ripianare (in parte) il deficit sanitario, non disdegnando, di tanto in tanto la sua presenza nella natia Larino, “ma solo per ascoltare”, così come laconicamente – sollecitato ad intervenire – si esprimeva in un recente convegno dei ‘pdini’ larinesi.

Per il Vietri, nel frattempo, non ci resta che attendere l’esito dell’incontro che i rappresentanti del Comitato pro Vietri sono riusciti a strappare niente meno con il presidente della IV Commissione regionale e l’appuntamento con il consiglio comunale del prossimo 22 febbraio, dove all’ultimo punto all’ordine del giorno, si discuterà – ce lo auguriamo – nuovamente di sanità con l’approvazione di un documento preparato dalla rediviva commissione sanità che, alla luce delle ultime dichiarazioni ufficiali di Michele e la condivisione entusiastica già espressa pubblicamente dal fido assessore larinese Quici, è già aria fritta. Noi continuiamo a chiedere, a scanso di equivoci, le dimissioni del Vice sindaco con delega alla sanità, dr. Giovanni Quici, auspicando che il Sindaco dott. Giardino, dignitosamente, prenda su di sé ogni responsabilità politica di ciò che sarà il futuro del Vietri. Larino Viva ed i suoi rappresentanti hanno già dato. Qualora Michele volesse riprendere le lettere aperte, gli inviti al dialogo, gli ordini del giorno e i documenti che gli abbiamo inviato e portati a mano e che da oltre un anno e mezzo tiene chiusi in un cassetto, noi siamo pronti e presenti come sempre per la salvezza del Vietri, per il bene di Larino, per la crescita del territorio e dell’intera regione.

Franco Sorrentino, Larino Viva

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