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MONTEFALCONE DEL SANNIO _ Alla luce di quanto dichiarato dal consigliere provinciale dell’Italia dei Valori Cristiano Di Pietro, l’assessore provinciale al lavoro e alle politiche sociali Gigino D’Angelo intende puntualizzare quanto segue: “Intanto reputo fuori luogo le strumentalizzazioni evidenti del caso, operate con furbizia e con l’intento di fuorviare l’attenzione dalla verità, da parte del consigliere Cristiano Di Pietro, in merito alla riorganizzazione della rete scolastica in riferimento all’accorpamento dell’Istituto di Mafalda con quello di Montefalcone nel Sannio. Come il consigliere ben sa – spiega l’assessore provinciale – si tratta di una riorganizzazione amministrativa che nulla ha a che vedere con quanto dichiarato dal giovane Di Pietro che, pur di far parlare di sè, finge di non sapere.

La Provincia di Campobasso ha operato con l’obiettivo dichiarato di continuare a garantire un presidio amministrativo scolastico lì dove c’era il rischio di soppressione. Il dimensionamento scolastico di cui tanto si parla attiene solo la dirigenza scolastica e non comporterà nessun disagio o cambiamento per i bambini che continueranno a frequentare la stessa scuola, nella stessa aula e con le stesse insegnanti. L’unico cambiamento attiene il corpo insegnante che, per alcune volte l’anno, dovrà tenere le riunioni presso la sede della nuova dirigenza di appartenenza.

E questo a fronte del salvataggio di un importante presidio sul territorio in una logica di mutuo soccorso fra Enti Locali. Per questo ritengo fuorvianti sia le dichiarazioni di Cristiano Di Pietro che le strumentalizzazioni del caso che ha posto in essere. Per gli alunni non ci saranno disagi né presenti né futuri”. Infatti, se mai il numero degli alunni dovesse scendere sotto la soglia minima prevista per legge, i genitori saranno liberi di scegliere in quale scuola iscrivere i propri figli senza nessun vincolo. Per quanto attiene il richiamo all’etica politica che il consigliere Di Pietro ha inteso fare ipotizzando anche l’esistenza di qualche “ricatto politico”, l’assessore D’Angelo ribatte con fermezza. “Non è mai stato mio costume politico quello di utilizzare l’arma del ricatto che evidentemente appartiene ad altri che sembrano essere molto esperti. In quanto all’etica, ritengo amorale utilizzare i bambini per raccattare, questa volta davvero, qualche voto in più in quei territori”.

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