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TERMOLI – Il 31 Dicembre ha un retrogusto amaro per le famiglie dei malati di Alzheimer del Molisane. Con un tempismo piuttosto discutibile, infatti, intorno alle 12,00 è stata comunicata l’immediata sospensione del progetto ADA (Assistenza Domiciliare Alzheimer). Un regalo di fine anno inaspettato oltre che poco gradito per tutti noi, le famiglie del Molisane che usufruivano del servizio, oltre che per le persone impiegate all’interno del progetto. L’obiettivo dell’ ADA era fornire sostegno a coloro che hanno scelto di accudire in prima persona i propri cari affetti da morbo di Alzheimer. Prendersi cura in prima persona di un malato di Alzheimer, piuttosto che affidarlo a strutture specializzate (qualora presenti), coinvolge l’intero nucleo familiare del paziente. Le 8 ore settimanali di assistenza, dunque, erano un valido aiuto sia per noi familiari (che avevano la possibilità di ritagliarsi del tempo per loro) che per i malati (per i quali erano previste attività finalizzate al mantenimento delle potenzialità residue).
Da un altro punto di vista, del resto, una scelta di questo tipo ha favorito gli enti preposti alla cura dei pazienti, esonerandoli dalla creazione di strutture adeguate per il ricovero e il mantenimento di pazienti di questo tipo. Ed è proprio dal bisogno di “limitare le spese” che il progetto ADA è stato creato 10 anni fa: aiutare le famiglie in modo da incentivare le cure domiciliari a scapito di strutture di ricovero i cui costi sarebbero stati ben più alti. Una sorta di mutuo soccorso , un patto che adesso viene meno perchè a tirarsi indietro non sono le famiglie ma gli enti preposti al loro sostegno che, di contro, attualmente non offrono alternative. E così, a dimenticare, sono stati non i malati ma quelli che avrebbero dovuto tutelarli.
Al centro dell’evento, intitolato “La solidarietà con gioia” e dedicato a Suor Elvira Tutolo, si è discusso della difficile situazione in cui versa la...