Intervista presso la produzione Caos film della Casa Editrice “Albatros il Filo”.
TERMOLI – Mi sono recato a Roma il 31 ottobre per invito della casa editrice del mio ultimo libro “Termoli, Napoli, Milano…SOLO ANDATA”. Sono partito alle 7.20 del mattino con il pullman Ferrovie del Gargano. Alle 11.00 esatte ero a Roma alla Stazione Tiburtina. Con 10 minuti di Taxi sono arrivato a destinazione. L’intervista con il responsabile, certo Daniele, persona gentilissima e preparata, è durata circa mezz’ora. Il colloquio molto cordiale presso la sede della Casa Editrice che si chiama “Se scrivendo” si è svolto in un’atmosfera molto cordiale e produttiva. Ero consapevole che la sede televisiva dove mi recavo aveva ospitato scrittori del calibro di Maurizio Costanzo , Gianrico Carofiglio. E altri.
Oltre a spiegare il significato e il senso del mio lavoro, l’intervistatore mi ha fatto anche domande sulla mia vita e sulle altre opere precedenti a quella presentata. E allora ho parlato anche del precedente libro sul medesimo argomento che costituisce la trilogia della mia autobiografia. Daniele l’ha trovato molto interessante. “Si potrebbe ricavarne un corto – mi ha detto – cioè, un film di breve durata che, insieme a ”famiglie“, costituirebbe una storia completa”.
Alla fine dell’intervista, mentre mi scattavano delle foto allegate a questa relazione Daniele, che si era visibilmente emozionato alla storia, continuava a farmi domande al di fuori fuori dell’intervista ufficiale.
Mi ha chiesto, allora, anche un’edizione del libro “famiglie” dato alle stampe nel 2013. Infine, ha concluso dicendomi che la proiezione televisiva dell’intervista sarebbe stata proiettata a breve scadenza. “ Inoltre – ha concluso – quando ne vale la pena, i libri interessanti si mettono nella programmazione delle pellicole prodotte dalla Casa Editrice “Albatros il Filo” mediante la Caos Film”.
In pieno periodo Covid 19, mi sono recato nella capitale contro il parere di quanti mi avevano sconsigliato per il grave pericolo al quale andavo incontro. A Roma non ho potuto salutare né mio fratello né gli amici. Qualcuno di essi mi ha ricevuto fuori dei cancelli dell’abitazione…: “In carcere per il virus”, ho dedotto! Alle 17.00 ho ripreso il pullman delle Ferrovie del Gargano alla stazione Tiburtina e insieme ad altre sette persone, impavide come me, sono tornato a Termoli.
Sono soddisfatto! Nessun ripensamento! Un’operazione da non delegare…e che dovevo fare da solo! E… se sono rose: FIORIRANNO!!!
Un caro ringraziamento a tutti i miei lettori.
Saverio Metere