CAMPOBASSO _ Le motivazioni che ci spingono a presentare questo documento risiedono innanzitutto nella non condivisione di quelle scelte politiche che negli ultimi 2-3 anni hanno portato ad un crollo verticale dei consensi del Partito Democratico molisano, facendolo scivolare a livelli di un partito marginale (il risultato delle recenti amministrative a Termoli, in cui il Partito ha di poco superato la soglia del 5%, ne è la prova più lampante), nella incapacità del partito di costruire una propria linea politica che affronti i problemi reali che affliggono le nostre popolazioni (Sanità, crisi produttiva e occupazionale, energia e salvaguardia del territorio) e, cosa altrettanto grave, nella disapprovazione dell’iniziativa intrapresa dal segretario regionale di rincorrere la così detta alternativ@ di Ruta piuttosto che mettere in atto un’azione politica tesa a costruire una nuova coalizione a partire dai partiti del centrosinistra secondo l’idea di un “Nuovo Ulivo” lanciata dal segretario nazionale Bersani.
E’ inaccettabile che una scelta tanto impegnativa per il partito sia stata presa senza animare una discussione al suo interno! Non è assolutamente possibile. Dalle discussioni e dai riscontri avuti sul territorio, dobbiamo registrare un totale scollamento dei gruppi dirigenti dalla vita reale della nostre popolazioni. Passata anche la stagione dei congressi di Circolo, il Partito regionale non riesce ancora a tracciare una propria rotta affidabile, non riuscendo né a porre attenzione agli aspetti organizzativi né a quelli connessi alla elaborazione di una linea progettuale capace di mobilitare l’opinione collettiva , di alimentare un confronto sano e costruttivo all’interno e all’esterno del partito stesso, di elevare, in una parola, la qualità della prassi politica.
Ci chiediamo, ad esempio, come mai di fronte all’esito elettorale di Termoli ed a Montenero che si è rivelato un disastro (annunciato) il Partito ancora tace, così come ha taciuto in tutte le altre simili circostanze, comportandosi come se nulla fosse accaduto, come se l’esito fosse quello atteso. Non una riflessione, non una nota di commento è giunta dagli artefici di tale disastro. Perché? Su queste basi non è ipotizzabile la costruzione di un soggetto politico credibile e quindi capace di raccogliere consensi e radicarsi nel territorio.
Tra gli iscritti che vivono la politica con la passione di chi ci crede, di chi si impegna per i propri ideali, di chi non aspira a poltrone ed incarichi, serpeggiano inquietudini e si moltiplicano le iniziative per arginare la deriva. Nel farci interpreti di tali inquietudini, riteniamo che il partito debba essere un organismo vivo, un centro di discussione e di elaborazione politica, un organismo in cui magari vi siano meno tesserati ma più attivisti; insomma un partito autorevole, con un profilo identitario ben definito, autenticamente popolare, capace di raccogliere le istanze del territorio.
Alla luce delle considerazioni sviluppate e nell’intento di contribuire ad costruire prospettive di successo per il partito, chiediamo – di disapprovare la linea politica posta in essere dal segretario regionale – di mettere in atto una azione politica tesa a costruire una nuova coalizione a partire dai partiti del centrosinistra secondo l’idea di un “Nuovo Ulivo” lanciata dal segretario nazionale Bersani.
Documento firmato da 13 esponenti del Pd area “Petraroia per Bersani”