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Nicola-Felice

TERMOLI – Dopo vent’anni di assenza dalla scena politica, Nicola Felice, ingegnere e già assessore e consigliere comunale di Termoli, annuncia il suo ritorno. La decisione è motivata non da ambizioni personali, ma dal desiderio di contribuire nuovamente al bene della comunità.

Eh no, certamente non è una mia ambizione di carattere, diciamo, di carriera professionale politica. Vuole essere soltanto un contributo e portare una presenza in consiglio comunale, e mi sforzerò a portare un po’ delle mie esperienze di vita che ho fatto sia nel campo amministrativo politico, ma soprattutto negli ultimi anni in quello sociale,” ha dichiarato Felice.

Circa dieci anni fa, Felice ha fondato il Comitato San Timoteo, di cui è presidente. Il comitato, molto attivo nel tessuto civico di Termoli, ha combattuto per migliorare le condizioni dell’ospedale San Timoteo. 

Beh sì, effettivamente unitamente a tanti altri amici, nel 2013 abbiamo costituito questo comitato perché si evidenziava l’esigenza per le difficoltà che giornalmente apparivano verso un po’ di disattenzione dell’ospedale San Timoteo. È stato un lavoro fatto da noi tutti del comitato; io ero soltanto un portavoce come presidente. Abbiamo affrontato vari incontri e battaglie, eravamo dei sensori del territorio per riportare alle istituzioni le problematiche che potevano succedere“.

Negli anni, il comitato ha visto il progressivo deterioramento dell’ospedale, culminato nella chiusura dell’ospedale di Larino. Tuttavia, Felice oggi è ottimista per il futuro.

“Non forse, sì. Come dico io, chi la dura la vince. L’attenzione l’abbiamo riportata. Da alcuni mesi, l’aria è cambiata anche dal punto di vista del rapporto e c’è più sinergia tra gli attori, come la struttura commissariale con l’avvocato Buonamico e Di Giacomo, il direttore sanitario, la stessa regione Molise, sia con l’indirizzo politico che è cambiato ultimamente con la Presidenza del sindaco, oggi Presidente della Regione, Francesco Roberti, e Lolita Gallo. I risultati si iniziano a verificare; il primo ottimo risultato è quello dei concorsi finalmente ripristinati per i primari titolati“.

Felice sottolinea l’importanza di avere primari qualificati per attrarre nuovi giovani professionisti, essenziali per il futuro dell’ospedale San Timoteo. “Senza nulla togliere alla professionalità di chi ha svolto il ruolo di direttore facente funzione, sappiamo bene che il primario titolato è maggiore attrazione anche verso i nuovi giovani professionisti perché possono vedere così un ospedale che ha un futuro”.

In vista delle prossime elezioni, Nicola Felice si presenta come candidato con una lista civica a sostegno di Nico Balice come sindaco. Durante un’intervista, Felice ha delineato i suoi obiettivi e le sue intenzioni per il futuro dell’amministrazione comunale.

Su cosa intende lavorare se eletto?

“Beh, insomma, io nel mio piccolo potrò portare un contributo alla coalizione e soprattutto all’amministrazione. Potrei mettere a disposizione la mia esperienza, essere attento ai problemi principali. Ci sono tempi diversi per le varie problematiche: alcune possono essere migliorate subito, altre necessitano di più tempo, a breve, medio e lungo termine. A breve termine, è essenziale migliorare e aumentare l’attenzione verso il decoro urbano della città e potenziare i già ottimi servizi socio-sanitari esistenti. Questi sono interventi che si possono realizzare in poco tempo. Poi, chiaramente, ci sono progetti che necessitano di più tempo, di anni, ma vanno impostati. Il mio vuole essere solo un contributo, uno stimolo, una voce all’interno dell’istituzione per spingere a fare di più, se ci riusciamo“.

Lei ha una grande esperienza in ambito amministrativo e ha sempre letto le carte.

“Diciamo di sì, forse è una deformazione professionale. Noi tecnici siamo abituati ad affrontare gli argomenti, a partire da un’idea, sviluppare un progetto e arrivare all’esecuzione. Per fare tutto questo, sono passaggi indispensabili. La prima cosa fondamentale è leggere e documentarsi, mai parlare a vanvera. Bisogna parlare del realizzabile, non illudere. È facile illudere, ma poi è molto più semplice disilludere la gente. Il mio appello ai cittadini è essenziale: andare a votare. Votate chi volete, ma l’importante è votare. Così evitiamo che si dica che sono sempre i soliti a decidere. Quanto più gente va a votare, tanto più c’è possibilità di un cambiamento, di una spinta maggiore, di risultati ottenibili facilmente. Occorre la forza di tutti, la partecipazione. Non necessariamente devono votare per me, l’importante è che ci sia un’ampia scelta. Siamo arrivati a 310 candidati, loro sono giovani e forti. La mia sarà una presenza, una testimonianza di servizio. Per l’età che ho, ho altre aspirazioni: vorrei continuare a fare il nonno e dedicarmi ad attività sociali“.

Però ha dimostrato non solo caparbietà con il comitato San Timoteo, ma non ha mai mollato un solo giorno tra denunce, battaglie e documenti inviati anche a Roma, alla Regione e all’Asrem. Insomma, è vero che ha una certa età, ma è altrettanto vero che possiede una volontà di ferro.

“Beh sì, ma più che altro ho tempo libero, perché non esercito più l’attività professionale a tempo pieno. Oggi mi dedico alla famiglia, che ho sacrificato negli anni passati, faccio il nonno a tempo pieno e nello stesso tempo ho anche tempo per documentarmi meglio. Il mio scopo è prettamente contribuire. Da soli non si va da nessuna parte. Vorrei solo portare un modesto contributo all’amministrazione futura per il bene di tutti”.

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