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TERMOLI – Ancora una volta il Comitato e il Coordinamento No Tunnel si vedono costretti a denunciare alla cittadinanza gli ultimi comportamenti della Regione e del Comune di Termoli nella vicenda del progetto Tunnel.
Ciò che, alla vigilia del pronunciamento del TAR, colpisce in modo particolare è la gravità della posizione politica assunta dalla Regione, che nelle parole inequivocabili del Presidente Toma si dichiarava contraria all’opera in mancanza di una consultazione cittadina, ma nei fatti non ha intrapreso alcuna seria iniziativa per fermare l’illegittima approvazione della variante di Piano Regolatore.
Già nell’incontro avuto mesi fa con il Comitato No Tunnel il Presidente Toma non aveva fatto mistero di voler attendere l’esito del giudizio del Tar, ma sorprende non poco che in occasione dell’udienza del Tar del 19 dicembre scorso la Regione abbia richiesto tramite l’Avvocatura dello Stato il rigetto del ricorso dei Comitati.
In questa maniera l’attuale Amministrazione Regionale si pone in perfetta continuità con quella precedente, dalla quale invece a parole aveva detto di volersi discostare, chiedendo che ai cittadini fosse consentito di esprimersi.
Queste le testuali parole pronunciate dal Presidente Toma in apertura del Consiglio regionale monotematico sul Tunnel del 17 Ottobre 2018: “Mi esprimo a favore dell’opportunità che Termoli ha perso ma può ancora afferrare, quella degli strumenti referendari. Se non lo farà sarà un buco nella coscienza storica dei termolesi. Se i termolesi esprimeranno il loro dissenso il buco non si fa. Se i termolesi vogliono assumersi questa responsabilità, si faccia, ma fino a quando non valuterà questa possibilità, io da Presidente di questa Regione richiamo tutto il Consiglio e le Minoranze a una posizione di contrarietà a quel buco perché non si è colta l’opportunità referendaria”.
Il Presidente Toma si mostri coerente con queste affermazioni e la contrarietà al “buco” la dimostri innanzitutto in occasione dell’udienza decisiva del Tar del 20 marzo prossimo, altrimenti la conclusione non potrà essere che una sola: sul progetto Tunnel, Toma = Di Laura Frattura!
Se non ci sarà una posizione chiara di contrasto all’operato della Giunta di Di Laura Frattura, il Centro-destra regionale si porterà addosso una macchia indelebile che peserà pesantemente sulle prossime Elezioni Amministrative di Termoli.
Con quale faccia si potranno presentare i candidati termolesi sotto i simboli di un Centro-destra che si sarà reso corresponsabile della realizzazione del Tunnel e del grande scempio di piazza Sant’Antonio e Pozzo Dolce?
Altra grande questione sul tappeto che chiama direttamente in causa la Regione è quella dell’erogazione dei 5 milioni di euro (PAR Molise Risorse FSC 2007/2013).
L’arch. Giarrusso, Dirigente del IV Dipartimento Governo del Territorio della Regione Molise, ha richiesto con una lettera ufficiale inviata al comune di Termoli a fine ottobre 2018 una dozzina di documenti indispensabili ai fini della concreta erogazione del finanziamento di 5 milioni di euro.
A tutt’oggi la documentazione richiesta non è pervenuta alla Regione. Il fatto poi che i documenti fossero già stati richiesti nel 2015 induce a pensare che il Comune di Termoli non sia in grado di completare la pratica.
Ma non basta: come rilevato dallo stesso arch. Giarrusso, il progetto risulta comunque modificato, ed ha raggiunto un importo diverso da quello previsto nell’accordo quadro viabilità.
Questo fondamentale aspetto è evidenziato anche dal Dott. Caponetto, Direttore Nazionale dell’Agenzia di Coesione Territoriale, il quale in risposta alla richiesta di informazioni del Senatore Castaldi, dopo aver precisato che oggetto del finanziamento – complessivamente ammontante a circa 15 milioni di euro di cui 5 milioni FSC e il resto a carico dei privati – sono il tunnel e il parcheggio, afferma in modo inequivocabile che “nessun finanziamento FSC può essere erogato su opere diverse da quelle oggetto dell’Accordo di Programma Quadro, se non previo assenso del Tavolo dei Sottoscrittori”.
Un eventuale assenso all’attuale progetto da parte della Regione e del Ministero delle Infrastrutture, in sede di Tavolo dei Sottoscrittori, costituirebbe la più totale negazione delle finalità del finanziamento che dovrebbe essere erogato esclusivamente per interventi riguardanti la viabilità. Non si può erogare un finanziamento pubblico ad un’opera in cui la viabilità svolge il ruolo di mero pretesto per realizzare una colossale e devastante speculazione edilizia nell’area pubblica più pregiata del centro di Termoli.
Per i motivi sopracitati e per evitare la perdita del finanziamento pubblico che, ricordiamo, può essere ancora rimodulato, non possiamo fare altro che chiedere ufficialmente alla Regione Molise ed al Comune di Termoli la riprogrammazione del finanziamento dei 5 milioni in questione, con diverso impiego, che sia questa volta davvero a vantaggio della città e dei cittadini e non porti alla distruzione del bene comune territorio.
Comitato referendario e Coordinamento No tunnel