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Sarebbe questa un magra consolazione davvero, specie dopo il sacrificio e le umiliazioni patite lo scorso campionato dai ragazzi guidati dall’indomito Di Meo e dagli stoici tifosi della curva Guida, per permanere così avventurosamente in serie D. Che la situazione non era delle migliori lo si era ampiamente capito dopo l’invio della documentazione incompleta per l’iscrizione al Campionato, un modo per rinviare i termini al 22 luglio e prendere tempo.
Quello che risulta poco chiaro e perché, nel frattempo, questo direttivo abbia rifiutato profferte da una cordata di imprenditori pugliesi, fatto questo che avrebbe potuto permettere la prosecuzione della squadra nella serie dei professionisti. L’associazione “Gente di Mare”, da sempre sensibile e anche materialmente vicina alle sorti del Termoli Calcio, ha cercato da subito di favorire questo confronto, ponendosi come mediatrice attiva con l’attuale società, al fine di imprimere un’evoluzione positiva all’empasse determinatasi.
L’attuale dirigenza (che formalmente ricomprende il presidente Giordano, Di Martino e Villani) pare che in sede di trattativa sia risultata sfuggente e abbia opposto costantemente dinieghi: a partire da richieste economicamente folli fino ad atteggiamenti dilatori per seguire fantomatiche trattative con imprenditori emiliani o abruzzesi, risoltesi poi in “bolle di sapone”. Alla fine, ottengono solo il risultato che la cordata pugliese desiste dai suoi propositi e si ritira, mentre la società mantiene sulle proprie spalle il titolo gravato di impegni economici e morali, a cui evidentemente non può corrispondere forza economica per poterli mantenere.
Ci permettiamo un paio di riflessioni sulla vicenda: una di carattere generale e una più specifica sull’attuale gestione del Termoli 1920.
Innanzitutto, la situazione in cui versa ormai lo sport calcistico termolese è emblematica della decadenza in cui versa la nostra città, oltre all’assoluto disimpegno delle istituzioni locali, che pur avendo assunto pubblicamente precisi impegni, hanno poi derogato da ogni iniziativa. Va da se anche la considerazione -carpita in camera caritatis!- che questa amministrazione non nutriva alcuna fiducia nell’attuale direttivo sportivo del Termoli Calcio e dunque, non intendeva esporsi in alcun modo con tali personaggi contraddittori, ormai invisi al mondo imprenditoriale locale oltre che alla tifoseria. L’inerzia generale dell’amministrazione nella vicenda resta però un fatto grave, che ci incorre segnalare.
L’altro aspetto, più specifico, riguarda gli interessi che gravitano intorno al Termoli Calcio, che spesso usano la buona fede dei tifosi e degli ultras giallorossi per una sorta di accreditamento sociale e politico. Sono in molti a rintracciare ancora dietro l’attuale dirigenza, prevalentemente solo di facciata, le propaggini dei soliti nomi che da qualche anno orbitano dietro le vicissitudini calcistiche termolesi. Ma è solo per mantenere vanitosamente una sorta di giocattolino o perché si perseguono altre finalità non dichiarate?
Questa è una domanda che lanciamo nell’etere in attesa che magari vengano risposte esaustive.
Intanto, sulle vicissitudini calcistiche si legge anche un resoconto sul blog della Curva Marco Guida, che in conclusione esprime sentimenti ambivalenti: “da una parte c’è la soddisfazione di aver mantenuto vivo il titolo sportivo, dall’altra probabilmente persiste l’amarezza perché un’eventuale fallimento avrebbe potuto comportare l’uscita di scena di tanti (pseudo) dirigenti che negli ultimi tempi ne hanno combinate di cotte e di crude.”
Anche l’associazione Gente di Mare si attrezza per intervenire concretamente sulla vicenda e convoca un’assemblea straordinaria di tutti i soci. Appureremo per tempo cosa bolle in pentola su questo versante.
Un’ultima considerazione, in conclusione, riguarda il famigerato progetto della cittadella dello sport a Termoli. Dato che non si riesce neppure a mantenere dignitosamente una squadretta di calcio, in molti concorderanno che questo progetto rappresenterebbe l’ennesima e inutile cattedrale nel deserto, che comporterebbe la cementificazione della bellissima area vista mare dell’attuale al posto dello storico campo sportivo “Gino Cannarsa”. Una battaglia per il mantenimento dello storico stadio dovrebbe forse essere una priorità per i tifosi e per tutti i cittadini termolesi. Forse è il caso di finirla con le speculazioni e le cementificazioni invasive e scriteriate, che vogliono deturpare il nostro bel territorio e arricchire ancora i “palazzinari”.
Così vedremo pure chi ama davvero e disinteressatamente il Termoli Calcio.