TERMOLI_ “Ti uccido, io ti uccido” queste le parole urlate durante una rissa scatenata alle 4:00 di oggi al centro di Termoli. Un gruppo di ragazzi con qualche bicchiere di troppo nello stomaco, la causa. Le conseguenze: una brutta scazzottata e tanto sangue.
Il litigio è iniziato qualche ora prima in centro, quando un termolese, poco più che ventenne, dopo aver bevuto troppo, si avvicina ad un gruppo di giovani ed iniza ad offendere con parole pesanti le loro mamme. La reazione ai suoi danni è stata immediata da parte della comitiva. Subito un pugno in piena faccia per le offese pronunciate senza motivo e gratuitamente. Il cazzotto lo fa cadere rovinosamente a terra. Il ferito, però, si rialza, quasi spaesato per i bicchieri bevuti, ed inizia a cercare il colpevole. Ma niente, non riesce a trovarlo.
Il gruppo, a questo punto, si sposta a Pozzo Dolce. La musica del bar rende meno evidente alle persone presenti quello che sta accadendo. Copre gli insulti. Ad accorgersene però che qualcosa non stava andando per il verso giusto è il titolare del bar, che cerca in tutti i modi di sedare le ire del ragazzo ferito, non permettendogli di avvicinarsi al gruppo. Quest’ultimo, però non ci sta, non sente ragioni, insiste. Una, due, tre volte finchè le persone, stanche, gli lasciano libero il passaggio.
Inizia, così, una nuova rissa tra due dei ragazzi. Sono stati otto i pugni che uno dei due sferra all’altro, a quello ubriaco. Caduto per terra il giovane, viene tempestato ancora con pugni e calci in testa, con violenza e aggressività, quasi brutale. Il ferito, però, non demorde. Si rialza e inperterrito continua ad offendere come se le botte ricevute non avessero sortito alcun effetto. A questo punto partono ancora calci, pugni, il tutto sotto lo sguardo attonito ed intimorito dei clienti del bar che osservano a debita distanza ciò che sta accadendo sulla “salita del Panfilo“. La strada inizia a tingersi di rosso. Altri due calci non permettono più al ragazzo di rialzarsi, steso per terra con le braccia larghe, senza forze. Dopo un quarto d’ora circa arrivano i soccorsi: un’ambulanza del 118 Molise ed una pattuglia dei Carabinieri chiamata da alcuni dei clienti presenti, rimasti spaventati. Il ragazzo, però, rifiuta le cure e si incammina verso casa sanguinante e fortemente provato per quanto subìto.
A stupire i presenti è stata la violenza e l’immediatezza con cui si è consumato il litigio. “Non ci potevo credere a quello che stavo vedendo _ ha detto uno dei giovani presenti _. Non lo dimenticherò facilmente“. L’Ordinanza del Sindaco di Termoli Antonio Di Brino di proibire l’alcool ai minorenni non sembra sufficiente ad arginare il consumo di bevende alcoliche tra i ragazzi della città che, dopo aver ingoiato qualche bicchiere in più, danno sfogo alla propria rabbia in modo incontrollato.
Si tratta di un fenomeno presente non solo a Termoli che caratterizza gli ultimi periodi ma che preoccupa famiglie, spesso impotenti, istituzioni e forze dell’ordine che, da sole, non riescono a controllare. In una Termoli che ormai vede aumentare sempre di più risse e atti di prepotenza da parte dei più giovani, l’insensatezza e l’aggressività regnano sovrane.
gioventù bruciata.. fate pena..