CASACALENDA _ “Il territorio deve avere consapevolezza della propria responsabilità rispetto alle diversità”. Con queste parole il dottor Angelo Malinconico, Direttore del Centro di Salute Mentale di Termoli, ha aperto il primo di quattro appuntamenti di un percorso di musicoterapia che la Cooperativa Nardacchione di Casacalenda ha inteso organizzare in collaborazione con il Liceo delle Scienze Umane di Casacalenda e la Cooperativa Dialogo di Campolieto. L’incontro si è svolto a partire dalle ore 11, presso il Centro Caritas di Casacalenda, ed ha visto la partecipazione delle classi III e IV con gli ospiti e gli operatori delle due strutture di riabilitazione psichiatrica. La battaglia contro il disagio mentale riguarda tutta la rete delle relazioni che la persona intrattiene con l’ecosistema in cui vive. Genitori, insegnanti e soprattutto coetanei e amici hanno un ruolo essenziale. La malattia va conosciuta, è necessario parlarne apertamente con un linguaggio comprensibile e chiaro.

Chi soffre di disturbi mentali ha bisogno di sentirsi accolto e benvoluto, di sentirsi parte di un gruppo, di poter stabilire relazioni di fiducia che gli permettono di accettarsi ed apprezzarsi. Quando c’è una sofferenza mentale il pregiudizio si accentua, è infatti una realtà scomoda su cui si cerca di tacere sia con gli altri sia con se stessi, così ai tanti problemi della sofferenza si aggiunge anche quella del silenzio che allontana chi soffre dagli altri e da se stesso. “Non si può continuare ad avere stigma e pregiudizio – ha sostenuto il dottor Malinconico – l’occasione di oggi vuole essere un intervento di tutela della salute mentale, un momento di interazione con il territorio per fornire ai ragazzi della scuola la conoscenza, senza considerare la psichiatria come branca della medicina”.

Nella prevenzione del disagio mentale la scuola ricopre un ruolo di fondamentale importanza. Un clima caratterizzato da accoglienza, collaborazione, aiuto reciproco, gusto della ricerca e della scoperta che consente a tutti, e quindi anche a coloro che si trovano in una situazione di sofferenza, di coltivare una speranza. L’intenzione di portare nelle aule scolastiche la musicoterapia nasce dalla necessità di instaurare un rapporto comunicativo attraverso l’impiego di due elementi: la musica e la relazione. Questo processo ha come obiettivo il raggiungimento della consapevolezza del sé. “La musicoterapia – ha spiegato il Direttore del Centro di Salute Mentale – ha a che fare con le emozioni primarie, con il corpo, con il ritmo, con la naturale caduta di ogni stigmatizzazione. Per noi stare qui significa riprendere i contatti con il territorio, promuovere salute mentale, superare lo stigma che è presente.”

La finalità del progetto, infatti, è proprio quella di contrastare i pregiudizi ancora oggi diffusi che alimentano un sentimento di vergogna nei confronti dei disturbi mentali e di coloro che ne soffrono. Ancora oggi si tende ad emarginare chi ha difficoltà di integrazione. Solitamente ciò accade perché ci si ferma all’apparenza, al pregiudizio di pericolosità e inguaribilità. Solo la conoscenza può portare a considerare la diversità non come elemento di discriminazione e di esclusione ma come valore e come risorsa. Nel corso dell’incontro odierno è intervenuto il musicoterapeuta Guido Bresaola il quale ha creato anche un momento di conoscenza reciproca dove ognuno ha avuto la possibilità di presentarsi a tutti e di fare domande chiarificatrici. Nei prossimi appuntamenti si entrerà nel pieno del progetto con la possibilità di suonare gli strumenti inerenti all’attività di musicoterapia. “La speranza – ha concluso lo psichiatra – è che possa nascere curiosità che sia simmetrica con quella dei nostri utenti .”

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