TERMOLI – La Sirio Società Cooperativa Sociale, in collaborazione con l’Associazione Italiana di Psicologia Analitica (AIPA) presenta, con un convegno che si terrà al Cinema Sant’Antonio di Termoli il 29 giugno dalle 15:30 alle 19:00, il volume “Psiche Mafiosa. Immagini da un carcere” di Angelo Malinconico e Nicola Malorni. Il convegno, che vede la partecipazione di esponenti di fama nazionale del mondo accademico e dell’associazione italiana di psicoanalisti junghiani, è il risultato di un partenariato capace di promuovere lo sviluppo culturale del territorio; il mondo della cooperazione sociale, in un periodo di contingenze politico-economiche certamente non favorevoli al Terzo Settore, con la Sirio apre ad una forma di promozione culturale, capace di valorizzare esperienze locali di elevato spessore scientifico.

Il volume dei due analisti, infatti, nasce da un’esperienza di conduzione di un gruppo di detenuti appartenenti ad organizzazioni mafiose. L’evento culturale in cui “Psiche Mafiosa” sarà presentato in anteprima al pubblico molisano, sarà incentrato sui modelli di intervento psicologico nel contesto penitenziario, con particolare riferimento alla concezione della mente di Carl Gustav Jung, che vedeva la psiche umana come un apparato complesso, dinamico e insieme sistemico. La riflessione verterà nello specifico sul modello analitico che ha ispirato il progetto, che discostandosi da classificazioni psicopatologiche o criminologiche, ha inteso promuovere in un gruppo di detenuti mafiosi del carcere frentano un confronto con l’Inconscio del gruppo e delle istituzioni.

L’esperienza molisana ha rivelato come, attraverso l’accesso all’attività immaginativa spontanea dei detenuti, sia possibile facilitare il superamento di barriere comunicative e culturali tipiche dell’affiliato mafioso, rendendo possibile il confronto con l’affettività autentica e con essa anche il recupero o il potenziamento della funzione genitoriale. “Psiche Mafiosa” si rivela quindi come una formulazione di un modello di intervento in carcere assolutamente innovativo nel contesto penitenziario italiano. Una particolare attenzione è dedicata nel volume alla possibilità di accedere ai sogni e alle emozioni dei detenuti attraverso la rappresentazione di immagini in gruppo con il Gioco della Sabbia, campo di ricerca inaugurato in Italia dallo stesso Malinconico, che afferma: “Attraverso la rappresentazione col gioco della sabbia è possibile, per il partecipante l’apertura dello sguardo e dell’ascolto ad un’affettività che non può essere coartata completamente dall’Istituzione Totale (il carcere, nel caso specifico), perché è spontaneamente riportata alla luce dalle immagini dei sogni e successivamente dalle immagini ludiche, che non solo acquistano una forma visibile nella cassetta con la sabbia, ma sono esposte anche allo sguardo del gruppo e quindi del collettivo. Si tratta in altri termini di un processo che conduce progressivamente a livelli ulteriori di rappresentazione mentale di emozioni ed affetti via via più complessi, interessando la dimensione psichica individuale e collettiva”.

Di fronte alla chiusura tipica della cultura mafiosa, l’esperienza di Malinconico e Malorni crea delle aperture, promuove lo sviluppo di un confronto con il mondo interiore che contamina – afferma Malorni – diversi attori individuali ed istituzionali: “Questo volume nasce innanzitutto dall’apertura dell’Amministrazione penitenziaria di Larino, che ha lasciato che entrasse all’interno dell’Istituzione carceraria un modello di intervento certamente atipico rispetto alle abituali prassi cosiddette riabilitative del contesto penitenziario. C’è poi un livello di apertura, facilitato dall’approccio analitico, che riguarda gli stessi detenuti mafiosi, a loro volta poco o per nulla inclini al confronto con l’affettività.

La cooperativa sociale Sirio, infine, che ci ha proposto di presentare qui in Molise il volume edito dalla Magi di Roma, amplifica ulteriormente la risonanza emotiva che l’esperienza ha avuto nel vissuto emozionale del gruppo e di noi autori”. E a proposito di scambi, il Convegno si concluderà con uno spettacolo teatrale (gratuito) sulla Mafia che sarà portato per la prima volta in Molise dalla Compagnia “Stabile Assai” della Casa di Reclusione di Rebibbia, dal titolo “Alle due i monaci tornano in convento”. Un dramma in atto unico che sarà inscenato alla Scalinata del Folklore alle ore 21:30 e che pone al centro della scena la storia di due giovani palermitani cui viene infranto il sogno d’amore da un’appartenenza familiare chiusa, tipicamente “mafiosa”.

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