A Bruxelles si è parlato dell’iniziativa del presidente Silvio Berlusconi di presentare due querele nei confronti di altrettanti giornali. Ma sono state ricordate anche analoghe azioni in passato portate avanti da Lamberto Dini, Massimo D’Alema e Romano Prodi. Nonché le denunce del premier socialista della Repubblica Ceca Milos Zeman nel 2001, del primo ministro liberale della Finlandia Matti Vanhanen nel 2007 ed, ancora, più di recente, la citazione in giudizio da parte del premier sloveno Janez Juansa di un giornalista per diffamazione.
“In tutti questi casi – ha sottolineato l’eurodeputato – mai il Parlamento Europeo è stato chiamato a occuparsi della cosa. E’ quanto mai assurdo che, ogni qual volta certa opposizione in Italia non ha più carte da giocare sul piano dialettico interno, ricorra all’assemblea di Bruxelles dimostrando, così, poco rispetto e considerazione delle prerogative di tale organo, deputato a occuparsi di temi urgenti che riguardano il funzionamento e rafforzamento dell’integrazione tra i paesi membri e non certamente di questioni politiche interne ai singoli Stati. Fino a prova contraria – ha concluso l’On. Patriciello – l’Italia è una Repubblica democratica con solide basi di libertà che sta contribuendo alla crescita dell’Europa fin dall’inizio e che assolve pienamente ai propri impegni internazionali. Gli italiani sono un popolo libero: 17 milioni di loro hanno scelto di avere una coalizione e un governo guidato da Silvio Berlusconi. Questa è la realtà”. Ufficio stampa On. Aldo Patriciello