TERMOLI. La crisi colpisce anche il settore sanitario, gravando pesantemente nelle tasche dei cittadini e dei malati. Nel nosocomio termolese la scelta di menù per i pranzi e le cene si è ridotto considerevolmente ed a farne le spese sono soprattutto i ricoverati con regimi alimentari particolari: ai pazienti costretti a seguire diete specifiche a causa di alcune patologie o perché in regime post-operatorio non viene somministrato un pasto adatto alle loro condizioni, vista la carenza di fondi che si ripercuote sulla scelta del settore alimentare.
A tutti i ricoverati, infatti, viene distribuito lo stesso piatto senza tener conto delle particolari situazioni in cui versano alcune persone che, invece, avrebbero bisogno di cibi liquidi che risultano più assimilabili.

Mia moglie è stata operata da qualche giorno – racconta il marito di una ricoverata – e per lei non c’è un menù adatto alle sue condizioni, visto che può mangiare solo il brodo, così le infermiere le hanno preparato un the”.
La situazione, che si estende in tutti i reparti del San Timoteo, sembra andare avanti già da qualche settimana e da alcuni giorni, tra i corridoi dell’ospedale, gira un comunicato in cui si chiarisce che il cibo somministrato è lo stesso per tutti perché non si può provvedere alle esigenze alimentari di ogni paziente.

Gli operatori sanitari confermano la gravità di quanto sta accadendo e cercano, in tutti i modi, di non lasciare senza cibo i pazienti che avrebbero bisogno di menù appositi, offrendo loro bevande a base di teina. Ma c’è di più: secondo alcune indiscrezioni la ditta fornitrice del servizio mensa dovrebbe ancora ricevere i pagamenti per il servizio offerto finora, il cui conto risulterebbe insoluto da prima di Natale. In attesa di nuovi sviluppi speriamo che questi disagi possano risolversi al più presto.

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