TERMOLI – La sezione Anpi di Termoli ha lanciato un appello da piazza Vittorio Veneto alla società civile, richiamando l’importanza delle voci pacifiche in tempi così oscuri. L’obiettivo è organizzare un presidio che chieda con forza un cessate il fuoco e la tutela della popolazione civile palestinese, oppressa dai bombardamenti e intrappolata in un incubo senza fine.
All’appello hanno risposto numerosi cittadini, tra cui la promotrice Marcella Stumpo, i consiglieri comunali Andrea Capecce e Daniela Decaro, Pasquale Sisto, segretario regionale di Rifondazione Comunista, Pino D’Erminio, Mario Di Blasio, Antonello Manocchio, Laura Venittelli e molti altri.
Marcella Stumpo, consigliera della rete della sinistra in Comune a Termoli, ha preso la parola durante la manifestazione in piazza affermando: «Siamo riuniti qui in piazza stasera per come abbiamo scritto nel comunicato per dare voce alla pace e perché siamo convinti profondamente come diceva John Donne: “nessun uomo è un’isola, completo in se stesso”; ognuno di noi partecipa all’umanità e noi sentiamo che non possiamo stare zitti di fronte a questo massacro che continua da più di 40 giorni che ha fatto già 12.000 morti, che ha visto scene di una crudeltà indicibile, come quella dei bimbi privati delle incubatrici che non funzionano più e lasciati a morire nell’ospedale di Al Shifa. Noi dobbiamo rimanere umani, – continua la Stumpo – cerchiamo di dare voce a chi non ne ha: il popolo palestinese. Non dimentichiamo i morti israeliani, non li giustifichiamo in nessun modo, non dimentichiamo gli ostaggi, però riteniamo che in questo quadro, questa che ormai è soltanto una vendetta terrificante che ha scatenato uno tsunami di orrore sulla striscia di Gaza ci sia una sola pace da acquistare ed è quella del Popolo palestinese. Bombardare i bambini, come dice uno dei nostri cartelli, non è autodifesa il diritto di Israele a difendersi non può essere la distruzione di Civili, privati di tutto. Io non capisco, come nessuno di noi capisce, come l’occidente possa girare le spalle, come in pratica si è fatto tante volte durante la Seconda Guerra Mondiale. Adesso per gli ebrei stiamo girando le spalle, adesso allo sterminio dei palestinesi, con l’aggravante che allora non si sapevano tante cose, adesso il massacro è in diretta, sotto gli occhi di tutti. E io non so come si possa dormire tranquilli la notte, nelle nostre comode case, come diceva Primo Levi: “quando intorno a noi succede questo orrore”».
Ma, c’è stata anche una voce fuori dal coro, quella di Antonio Macchiagodena, che, di passaggio in piazza, ha dichiarato: “Una pace a senso unico? Non vedo bandiere israeliane. L’iniziativa della sezione Anpi è lodevole e testimonia la preoccupazione per la drammatica situazione in Medio Oriente. Tuttavia, è necessario anche valutare la volontà di pace di entrambe le parti coinvolte nel conflitto. Mentre si chiede il cessate il fuoco e la tutela dei civili palestinesi, è fondamentale promuovere un dialogo costruttivo che coinvolga anche Israele, al fine di raggiungere una soluzione duratura e condivisa”.