TERMOLI _ A Termoli il primo partito è il Movimento Cinque Stelle. E’ questo il dato, clamoroso, uscito dalle urne della città adriatica. I “Grillini” hanno totalizzato il 34 per cento alla Camera e al Senato ed il 18% nei consensi espressi alla lista Regionale. Un dato a dir poco sorprendente che ha sbaragliato ogni tipo di pronostico e che, sicuramente, avrà ripercussioni non solo alle Politiche ma anche in ambito regionale e comunale. Non si esclude che tale dato elettorale possa anche riflettersi sull’attuale amministrazione comunale. Altro dato che forse nessuno si aspettava è stato il “testa a testa” tra il Pdl ed il Pd.
Il Partito Democratico per un “soffio” ha sorpassato il Pdl che, però, ha tenuto in ambito nazionale come in quello molisano. I risultati hanno lasciato con il fiato sospeso i candidati alla Camera e Senato di centro destra e sinistra fino alla fine. E proprio in nottata è arrivata la sorpresa. Il sorpasso del Pd sul Pdl di pochissimi voti e l’assegnazione del premio di maggioranza a loro con il diritto del secondo seggio alla Camera. In virtù di tale situazione, Laura Venittelli, avvocato di Termoli, entra a Montecitorio.
Altro elemento di estrema rilevanza, il “flop” della nuova forza politica di centro destra guidata dalla Meloni che, in Molise, aveva come candidato alla Camera dei Deputati l’ex Assessore regionale al Bilancio Gianfranco Vitagliano ed al Senato Filoteo Di Sandro. Vitagliano che ha condotto una campagna elettorale contro il suo partito di origine in cui ha militato con Iorio per oltre 10 anni, non è stato premiato dai molisani e nemmeno dai termolesi. Fratelli d’Italia a Termoli è al 4,71 per cento. I voti che Vitagliano vantava di avere come “pacchetto” già prima dell’appuntamento elettorale, tanto di presentarsi a Roma con le 5 mila firme, non sembra gli abbiano portato molta fortuna.
Di fatto è fuori dalla Camera dei Deputati e, non essendosi candidato alla Regione Molise, anche da “Palazzo Moffa”. Oggi è ancora presto per capire se l’ingegnere avrà qualche incarico di minore entità o tornerà a fare il professionista, dopo molti anni di attività politica. Il “verdetto” tra qualche settimana quando i “giochi” delle regionali saranno conclusi. Certo è che Iorio, dopo essersi preso i veleni di Vitagliano durante la campagna elettorale, sembra poco incline, in caso di vittoria, a concedergli l’Assessorato chiave della Giunta regionale come accaduto nelle ultime due legislature.
Quindi ,tra le new-entry, alla Camera dei Deputati Danilo Leva per il Pd con Laura Venittelli mentre al senato torna dopo un’assenza di circa 7 anni, Roberto Ruta. Vanno, invece, al Senato Ulisse Di Giacomo se Berlusconi opterà per l’elezione in un’altra regione con l’elezione incerta alla Camera di Sabrina De Camillis del Pdl, riconfermata dagli elettori ma che ha visto sottrarsi il voto dai conteggi del Ministero degli Interni. «Provano a rubarci un seggio attraverso un errore di calcolo violando l’articolo 56 della Costituzione». Lo ha dichiarato la deputata uscente del Pdl Sabrina De Camillis, candidata alla Camera per il Pdl in Molise, i cui legali hanno già preparato un ricorso in autotutela rispetto alla mancata assegnazione del terzo seggio da parte del Viminale al Molise. «Stanno rubando i voti del Molise per eleggere un deputato di un’altra regione – ha detto ancora la De Camillis che ha già interessato i vertici del partito della vicenda – e questo non è consentito. Se c’è stato qualche errore di calcolo, chi lo ha commesso se ne deve assumere le responsabilità». Secondo la parlamentare «il presidente della Repubblica nel Dpr di indizione delle elezioni, ha allegato una tabella ed in questa tabella è scritto che al Molise toccano 3 seggi, non due. Dunque non ho capito perchè non devono essere assegnati tre seggi. È vergognosa questa situazione».
Non è andato secondo le aspettative a Termoli il movimento “Rivoluzione civile” di Ingroia che, alla Camera, si ferma al 2,65 per cento nonostante sia sceso in campo Antonio Di Pietro con l’Idv al completo.
Vitagliano da FB
“Prendo atto con serenità e lealtà del risultato, deludente rispetto alle attese. Evidentemente il messaggio non è passato e nella sfida per un’idea siamo usciti sconfitti. Abbiamo perso con il nostro sogno travolti dalle promesse e dalla rimonta di Berlusconi, per stessa sincera ammissione dei nostri competitori nel centrodestra. Non mi faccio ancora ragione, invece, della natura levantina del nostro popolo che, a parole stradiceva sui parlamentari uscenti, Berlusca compreso, nei fatti, poi, si preparava a tradirsi nell’urna. Confermo la mia datata opinione che la colpa più grave della politica locale è quella non solo di aver impedito la maturazione democratica dell’elettore moderato, mortificandone ogni forma di capacità critica, ma di continuare a sedurlo e viziarlo per la sola autoconservazione. Sono comunque e sempre più certo che le persone serie della nostra regione attendono e meritano un altro centro destra. Chissà se riusciremo a daglielo! Ma con la Venittelli deputato – per carità è ottima persona e mia amica – e Berlusca che, magari, non si dimette sarà molto difficile farsi credere!”