
Insomma oltre alla carenza di infrastrutture nella struttura diportistica al centro da diversi anni di accertamenti da parte della Guardia di Finanza su delega della Procura della Repubblica di Larino, ora anche il problema dell’orario. “In tanti hanno preferito lasciare il porticciolo e rivolgersi altrove _ hanno aggiunto altri diportisti campomarinesi _ così non si può andare più avanti”. Preoccupati, dunque, ed in balìa di troppi problemi, gli appassionati di nautica hanno deciso di dire “addio” al porto. Dei 200 presenti, almeno una metà ha desistito. Ma le novità non finiscono quì. A scoraggiare gli appassionati del mare e di barche, anche il nuovo insabbiamento della struttura.
“Erano stati fatti dei brevi lavori di dragaggio nel 2009 _ hanno dichiarato alcuni diportisti _ ma oggi i fondali sono nuovamente insabbiatae ed impraticabili. Per poter uscire in mare aperto sono costretto ad alzare il motore della barca perchè non esiste una profondità vera e propria ed uscire a remi. Così certamente non si può andare avanti. Oggi il porticciolo è tornato come in passato”. Ma la “ciliegina sulla torta” di tutta la vicenda è la continua e prolungata “paralisi” dei lavori di completamento, rigorosamente fermi all’indomani di una serie di dimissioni a catena dei responsabili della procedura.
I guai, però, non sono ancora finiti. E’ degli ultimi giorni la visita di alcuni ispettori dell’Asrem per verificare le condizioni igienico-sanitarie del porto vista l’assenza di fognature ed acqua potabile denunciata più volte dalla Lega Navale del posto e dai diportisti stessi. Qualche anno addietro tale situazione è stata al centro di una protesta plateale con il trasporto delle imbarcazioni davanti il Municipio di Campomarino allora guidato da Anita Di Giuseppe, oggi parlamentare Idv.