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TERMOLI _ Il dragaggio del porto di Termoli è una necessità e riveste importanza cruciale per il futuro sviluppo dello scalo marittimo molisano. Lo hanno detto a più riprese i pescatori della flottiglia molisana che lamentano da diverso tempo la forte riduzione dei fondali soprattutto all’imbocco. “L’insabbiamento dello scalo è un dato di fatto come la discutibile posizione in cui si trova il molo sud che ha peggiorato la situazione _ hanno detto alcuni marittimi _. Di tale fenomeno soffre anche la spiaggia di Rio-Vivo Marinelle”. Gli stessi operatori portuali da diverso tempo lamentano le tante difficoltà e la pericolosità per le imbarcazioni ad accedere nello scalo attraverso la “canaletta”. I fondali dagli attuali 4 metri e 50 centimetri dovrebbe tornare ad almeno 6 metri di profondità in modo da rendere maggiormente competitiva la struttura e permettere sia l’ingresso agevole dei pescherecci sia l’attracco di barche con un pescaggio superiore.
Fino ad oggi il mancato “decollo” del collegamento merci tra la costa molisana e le coste croate dirimpettaie attraverso lo scalo di Ploce è dovuto proprio all’impossibilità per la struttura locale di accogliere navi merci di grosse dimensioni. “E’ una situazione che deve essere risolta _ ha fatto sapere il coordinatore del Termoli Lines, Giacomo Guidotti, impegnato a far ripartire il catamarano _, non si può continuare a lavorare con un porto ormai inadeguato. Bisogna migliorarlo ed ampliare il molo realizzato dalla Provincia creando un attracco commerciale degno di tale nome”.