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NAPOLI _ Beccato tra i vicoli di “Gomorra” dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Campobasso. Ha un nome e un volto il venditore di morte che soltanto due settimane fa ha ceduto la dose risultata fatale a I.V., 28enne del Capoluogo, deceduto soltanto dopo poche ore dall’assunzione tra le lenzuola del suo letto.

10 febbraio: sono appena passate le cinque del pomeriggio. E’ una giornata assolata e abitualmente attiva per le centinaia di pusher che affollano vicoli, borghi e anfratti del quartiere 167 reso popolare dalla celeberrima pellicola tratta dal libro di Saviano. Le macchine dei tossicodipendenti vanno e vengono, quelle non sospette riescono a passare indenni agli occhi delle vedette che a decine stazionano sui tetti dei mostri di cemento e che vigilano attenti sugli affari loschi dei loro “colleghi”.

Arriva anche I.V. con un suo amico, loro possono passare perché qui sono conosciuti. Sempre il solito pusher si avvicina, contrattano il prezzo e la dose è servita. Poche ore dopo si spegne l’ennesima vita di un giovane molisano che aveva cercato inutilmente di uscire dal tunnel, ma a Napoli la droga si trova sempre e a buon prezzo, e così è facile ricaderci. Ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Campobasso non è stato facile trovare il bandolo della matassa: ci sono volute una serie di testimonianze, analisi di dati tecnici, qualche giorno di appostamenti e riscontri sul luogo del commercio, acquisizione di foto di una cerchia di noti spacciatori del vicolo di interesse, una accurata attività di ricognizione fotografica per riuscire a smascherare il venditore di morte, R.C. di 31 anni pluripregiudicato napoletano, con luminosi occhi verdi e vistosi tatuaggi.

Soltanto un mese fa, con il sequestro di 200 grammi di cocaina i Militari avevano dato un duro colpo al traffico di cocaina destinato al capoluogo molisano, ma questo purtroppo non è bastato a frenare il bisogno dei molisani di assicurarsi la cocaina anche a costo di raggiungere quello che a gran voce è univocamente indicato nel supermercato della droga di Napoli. I risultati sono ora al vaglio della Procura di Campobasso che dovrà compararli con la relazione dell’autopsia che fornirà il medico legale.