CAMPOBASSO _ Si è conclusa il 2 novembre la trattativa fra l’Azienda Poste Italiane S.p.A. e le OO.SS. relativa al piano di chiusura e di razionalizzazione degli Uffici Postali – ritenuti diseconomici – nella regione Molise. L’Azienda – dichiara Antonio D’Alessandro, Segretario Territoriale SLP Cisl – a fronte della chiusura definitiva di molti Uffici, già presentata e quasi imposta ai sindacati molisani, ha dovuto prendere atto della dura disapprovazione da parte delle organizzazioni sindacali di categoria le quali, dopo confronti estenuanti, hanno ottenuto la riduzione degli uffici interessati dal provvedimento.

Inoltre, le OO.SS. hanno preteso e ottenuto che il verbale riportasse: …. Le parti si danno infine atto che, qualora intervengano formali e specifici impegni da parte di Enti Locali, che garantiscano la sostenibilità economica dell’ufficio e favoriscono lo sviluppo e l’incremento del business di Poste Italiane, saranno valutate ed eventualmente riviste singole posizioni di cui il documento allegato. Tali impegni saranno valutati in coerenza con le potenzialità demografiche ed economiche di ciascun Ente territoriale. Su tale punto le parti si incontreranno per una verifica da effettuarsi entro il mese di novembre 2012….

Alla fine della trattativa la razionalizzazione riguarderà gli Uffici di: 1. Castelbottaccio (da sei a tre giorni a settimana); 2. Civitacampomarano (da sei a tre giorni a settimana); 3. Duronia (da sei a tre giorni a settimana); 4. Lupara (da sei a tre giorni a settimana); 5. Montemitro (da sei a tre giorni a settimana); 6. Salcito (da sei a tre giorni a settimana); 7. Nuova Cliternia (da sei a tre giorni a settimana); 8. Montorio nei Frantani (da quattro a tre giorni a settimana); 9. Ripabottoni (da sei a tre giorni a settimana); 10. Castellino del Biferno (da quattro a tre giorni a settimana); 11. Acquaviva Colle Croce (da sei a tre giorni a settimana); 12. Montenero Valcocchiara (da sei a tre giorni a settimana); 13. Pettoranello del Molise (da sei a tre giorni a settimana); 14. Sant’Angelo del Pesco (da sei a tre giorni a settimana); 15. Sant’Angelo in Grotte (da due a un giorno a settimana); 16. Santa Maria del Molise (da tre a due giorni a settimana); 17. Cupone (da due a un giorno a settimana); 18. Incoronata (da due a un giorno a settimana); 19. Santa Maria Oliveto (da due a un giorno a settimana); 20. Vandra (da due a un giorno a settimana); 21. Castelnuovo al Volturno (da due a un giorno a settimana); 22. Pescopennataro (da quattro a tre giorni a settimana); 23. Chiauci (da quattro a tre giorni a settimana).

Verranno chiusi gli Uffici di: 1. Santo Stefano di Campobasso, 2. Castellone di Boiano, 3. Cerasuolo, 4. Guasto. Nonostante Poste Italiane abbia avuto dall’AGCOM il nulla osta alla chiusura e alle riduzioni d’orario, il sindacato con la trattativa è riuscito a salvaguardare gli Uffici di: 1. Casalciprano, 2. Monacilioni, 3. San Giovanni in Galdo, 4. Matrice, 5. Campochiaro, 6. Cercepiccola, 7. Morrone nel Sannio, 8. Larino Succ. 1, 9. San Giacomo degli Schiavoni, 10. Bagnoli del Trigno, 11. Belmonte del Sannio, 12. San Pietro Avellana, 13. Roccasicura, 14. Acquaviva D’Isernia. La trattativa ha evitato la chiusura degli Uffici Postali di: 1. Monteverde di Bojano, 2. Campomarino Lido, 3. Castelromano di Isernia. Su questa trattativa – conclude Antonio D’Alessandro – abbiamo fatto in modo che le carte possano ancora essere giocate (vedi stralcio dell’accordo) lasciando la facoltà agli Enti Locali di privilegiare i servizi e i prodotti della più grande Azienda di servizi del Paese per vedersi ripristinare il servizio.

Contestualmente il Sindacato ha circoscritto anche l’impatto sui lavoratori, che saranno rimunerati per i giorni di chiusura e il completamento dell’orario di lavoro in altri uffici e per le indennità di trasferta. Inoltre, saranno valutate le eventuali domande di ricollocazione delle risorse interessate.

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