Grazie all’adozione della nuova normativa si stabilisce una cornice di riferimento sulle politiche sociali offrendo certezze a tutti gli interlocutori che operano in un ambito di grande delicatezza. Con l’approvazione della PdL n. 48/2013 si darà sicurezza ai comuni, alle associazioni, alle strutture assistenziali, al terzo settore, alle cooperative, ai sindacati, al volontariato, agli operatori sanitari e a tutti coloro che interagiscono con le fragilità, con la povertà, con la disabilità, con le dipendenze patologiche, con i bisogni inevasi essenziali, con la dispersione scolastica, con i problemi dei migranti e con tutte le esigenze delle tossicodipendenze, dell’inclusione sociale e dell’integrazione delle fasce deboli.
In una fase densa di difficoltà, ma anche di opportunità come il nuovo FSE che disciplina la destinazione del 20% dei fondi europei al contrasto della povertà è importante dotarsi di un provvedimento legislativo quadro su cui dovrà discutere il nuovo Piano Triennale Sociale 2014-2016 con una logica sistemica di coordinamento e raccordi che migliori la funzionalità dei servizi sociali e non lasci i più poveri ed i più deboli al proprio destino.