ISERNIA _ Se la maggioranza di centro-destra si degna di essere presente al prossimo Consiglio comunale, vista la desertica seduta della scorsa settimana nella quale non c’era il numero legale (erano presenti solo 9 su 30 consiglieri di maggioranza) verrà, per l’ennesima volta, denunciata la situazione drammatica che sta vivendo il centro storico e, in particolare, si verificherà lo stato di attuazione del Piano di nuova dislocazione per la riunificazione dei mercati del giovedì e del sabato. Mercati che sono l’unico momento per la rivitalizzazione diurna della parte antica della città con evidenti benefici per fruitori, ambulanti e commercianti a posto fisso che giorno dopo giorno e uno dopo l’altro si vedono costretti a chiudere bottega. E’ trascorso quasi un anno (marzo 2010) da quando in Consiglio comunale furono discussi tre documenti per il rilancio del centro storico – una della maggioranza, una della minoranza e l’altro del Comitato civico –dai quali scaturirono alcuni interventi indispensabili per il rilancio dell’area. In sintesi: oltre alla riunificazione e al potenziamento (anche giornaliero) dei mercati, portare gli uffici tecnici comunali e del giudice di pace, trasferire alcuni corsi di laurea in via Mazzini, agevolazioni e incentivi per attività lavorative e residenziali, riportare l’ufficio postale in piazza Andrea d’Isernia, migliorare viabilità, Ztl e parcheggi in tutta l’area. Previsti anche altri interventi.
E’ trascorso un anno ed è tempo di bilancio. Ad oggi c’è stato il trasferimento del corso di laurea in Scienze Politiche da Palazzo Orlando a via Mazzini, intervento deciso dall’Università per evitare l’esborso di un effettivo canone di locazione mentre la Giunta ha attivato il bando sugli incentivi per attività artigianali e artistiche, studenti e giovani coppie che volessero trasferirsi nel centro storico. Ebbene le richieste si contano sulle dita di una mano e il perché è facilmente intuibile e cioè che la parte antica della città non è più appetibile, è diventata un deserto, non ci sono servizi e, quindi, è un fuggi-fuggi.
La mazzata è stata data dal trasferimento della facoltà di Scienze Matematiche a Pesche decisa dall’Università, Regione Molise e Comune di Isernia. Si ricorda che su proposta del centro-sinistra e all’unanimità del Consiglio comunale nel 2009 si scongiurò il trasferimento dei corsi universitari rimasti nella sede di via Mazzini in quanto fu trovato un accordo per la proroga del fitto tra Ateneo, Regione Molise e Diocesi), si poteva evitare la chiusura dell’ufficio postale in piazza Andrea d’Isernia, si doveva rendere fruibile da subito palazzo D’Apollonio (utilizzando fondi proprio o l’anticipo di fondi Pisu) per trasferirci gli uffici tecnici comunali invece di realizzare e sperperare denaro (500mila euro) per il piazzale degli orti sempre vuoto in attesa di fantomatiche scale mobili, si doveva aprire già da tempo la Casa dello studente e Palazzo De Baggis. E si dovevano potenziare e riunificare i mercati utilizzando anche piazza Celestino V.
E proprio in merito a quest’ultimo punto è questa, in breve, l’assurda cronistoria che descrive lo stallo o meglio la mancanza di volontà di porre rimedio all’attuale frammentazione in tre blocchi. Ebbene, in seguito alle decisioni del Consiglio comunale votate all’unanimità dei presenti nel maggio 2010 l’Assessorato al Commercio ha chiesto alla Polizia municipale di predisporre un progetto di riunificazione. Il Piano prevedeva, tra l’altro, l’utilizzo minimo di piazza Celestino V e il trasferimento delle bancarelle da via Lorusso in via Roma. Dal mese di luglio sono state sentite prima le associazioni di categoria e poi a partire da settembre se ne è discusso in Commissione consiliare.
La quale il 14 settembre e poi il 30 settembre e poi ancora il 16 novembre si è detta d’accordo sulla decisione di riunificare i mercati e di rivedere il Piano predisposto eliminando l’utilizzo di via Roma (scomoda e inaccessibile) e l’adiacente parcheggio, spostare i commercianti in piazza Mercatello e nell’eventualità non dovessero essere sufficienti tali spazi usare anche Largo San Domenico e utilizzare al meglio piazza Celestino V. Questo a metà novembre. Sono trascorsi altri tre mesi (dopo un iter forzato e a singhiozzo) nel silenzio più totale. Solo ora si è saputo, udite udite, che l’esecutivo sarebbe intenzionato a rendere operativo il Piano della Polizia Municipale. Per intenderci quello predisposto nell’estate scorsa. Come a dire, incuranti del tutto delle linee dettate dalla Commissione e delle indicazioni delle associazioni di categoria. Vien da chiedersi: ma si è solo voluto perdere altro tempo mentre il centro storico sta morendo? Insomma, se l’esecutivo era deciso a non cambiare strada perché non ha adottato il Piano già a settembre? E vien pur da chiedersi: attualmente causa lavori alla viabilità via Roma è a doppio senso di marcia, quindi bisognerà attendere l’ultimazione del cantiere? In poche parole: si vuole perdere altro tempo? Restano in piedi, poi, i criteri per l’assegnazione dei posteggi e la dislocazione delle varie tipologie merceologiche.
Maria Teresa D’Achille Consigliere IdV Comune di Isernia