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TERMOLI _ Illustrissimo Signor Prefetto, con la presente intendo informarLa di alcune situazioni in essere nel territorio di Sua competenza e dei possibili risvolti, altamente preoccupanti, che tali situazioni potrebbero provocare; nell’informarLa di tali fatti, chiedo un Suo opportuno e prestigioso intervento. Cominciamo dall’enunciazione dei fatti. A seguito della sentenza n° 688/2009 emessa dalla Corte di Appello di Campobasso in data 11.12.2009, sono stato reintegrato nel posto mio di lavoro, da dove ero stato illecitamente licenziato in data 11.05.2006; tale sentenza, condannava la MOMENTIVE, industria chimica a rischio di incidente rilevante e sita nel nucleo industriale di Termoli, oltre al reintegro, a corrispondermi il risarcimento del danno mediante pagamento delle retribuzioni globali di fatto dal giorno del licenziamento al giorno dell’effettivo reintegro, più gli interessi legali e la rivalutazione monetaria, e ancora alla regolarizzazione della relativa posizione previdenziale ed assistenziale. Purtroppo, l’azienda in questione, non ha provveduto ad adempiere a quanto stabilito dalla Corte di Appello, dimostrandosi irrispettosa e irriguardosa nei confronti dell’Ordinamento Giuridico Italiano. Per questo motivo, consigliato dai miei legali, ho proceduto con una serie di esecuzioni forzate, operando alcuni pignoramenti negli istituti di credito della zona.

Tali operazioni purtroppo, non mi hanno permesso di venire in possesso a quanto di mia spettanza, se non per piccole somme denaro. Ho provveduto allora ad effettuare il pignoramento presso terzi, individuando i distributori (venditori) dei prodotti chimici della MOMENTIVE; anche in questo caso non sono riuscito a venire in possesso di quanto mi compete. Ho deciso quindi, sempre di concerto con i miei assistenti legali, di effettuare un’ulteriore pignoramento, questa volta provando presso l’istituto di credito dove in precedenza avevo trovato traccia di moneta; questa volta però non sono riuscito a recuperare assolutamente niente (udienza di pignoramento del 30 Luglio c.a.).

Il prossimo passo quindi, potrebbe essere il chiedere all’Autorità Giudiziaria di dichiarare fallita l’azienda chimica in questione. E’ chiaro a questo punto, Signor Prefetto, che la cosa inizierebbe ad essere anche di Sua competenza, trasformandosi la questione da puramente legale tra me e la MOMENTIVE, in una questione di ordine pubblico; l’azienda in questione infatti, occupa più di 140 persone, oltre ad un indotto lavorativo di qualche centinaio di addetti, il tutto chiaramente aumentato delle relative famiglie. Proprio per questo Le chiedo un Suo prestigioso intervento. Vorrei evidenziare poi un altro problema, non più di ordine pubblico, ma di sicurezza e incolumità delle popolazioni viventi nell’hinterland dell’insediamento chimico in questione, anche questo settore di Sua autorevole competenza;

Le spiego: La MOMENTIVE è uno stabilimento chimico a rischio di incidente rilevante. Per questo motivo è soggetto alla rigorosa normativa “Seveso”, prevista per questo tipo di insediamenti. Un eventuale incidente potrebbe provocare, oltre ad un disastro umano e ambientale, ingenti danni economici; si da il caso che dove esistono tali insediamenti altamente pericolosi, sono previsti piani per l’evacuazioni di emergenza della popolazione sita nelle aree adiacenti. Facendo gli opportuni scongiuri circa possibili incidenti gravi, con morti, un eventuale incidente che prevede l’evacuazione di parte della popolazione vicina all’insediamento chimico, immancabilmente procurerebbe notevoli spese economiche a carico dei responsabili, la MOMENTIVE in questo caso… provi a pensare un attimo se si rifiutasse di pagare e se mettesse in pratica tutte le strategie fino ad oggi utilizzate con me per eludere l’Autorità Giudiziaria.

Lo stesso si potrebbe prevedere nel caso di un incidente con un forte impatto ambientale, con la MOMENTIVE che rifiuta di sostenere le spese per una eventuale operazione di bonifica del territorio inquinato… Oserei aggiungere un altro evidente problema di ordine puramente etico: Ma quale garanzia di serietà, e quale tranquillità può fornire alle popolazioni prospicienti gli impianti di produzione un’azienda che non rispetta le leggi italiane? Certo di un Suo rapido e risolutivo intervento, colgo l’occasione di porgerLe i miei più rispettosi saluti, rendendomi disponibile, da subito, a fornirLe qualsiasi delucidazione in merito alla vicenda.

Roberto Pano

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