RobertiProclamatoSindaco2019
La proclamazione a Sindaco di Francesco Roberti

“SORELLA ACQUA, SÌ UTILE ET PRECIOSA E… QUANTO CI… CASTA!”
TERMOLI – Ci voleva un sindaco di nome Francesco per pensare di compiere i miracoli a Termoli. Assistito e patrocinato dal prelato San Toma, presidente della Regione, l’acqua del Biferno arriverà dalle sorgenti di Riofreddo ai rubinetti del Basso Molise. Non è certamente una buona notizia per i vari Supermercati e esercizi commerciali che fino a ieri l’hanno venduta nelle bottiglie di plastica! Oltre al comune di Termoli, ne usufruiranno anche quelli di Larino, Guardialfiera, Ururi, S. Martino in Pensilis e Portocannone.
Insomma, questi paesi non berranno più l’acqua del Liscione e, finalmente, dai rubinetti sgorgherà un’acqua limpida e soprattutto pura, senza quel sapore di stantio che ha sempre avuto. Lode a… San Francesco!

L’altro problema che affligge i termolesi, riguarda il riottenimento della Bandiera Blu, tanto cara ai proprietari degli stabilimenti balneari. L’estate scorsa, dopo tanti anni, le è stata tolta e l’Amministrazione si è presa come impegno tassativo il suo ripristino. Per ottemperare a questa seconda operazione, San Francesco Roberti ha dato mandato all’Assessore all’Ambiente Rita Colaci di ”porre in essere ogni iniziativa per ottenere il prestigioso vessillo per l’anno 2020”. Consentitemi di essere un po’ dubbioso.

Questi i motivi del mio scetticismo.
Per ottenere la “Bandiera Blu” sul nostro litorale, non è sufficiente che sia solo non inquinato il mare. Ci sono una serie di altri fattori che fanno sì che questo secondo “miracolo” si possa compiere in quanto l’accoglimento della suddetta istanza è legata al superamento innanzitutto delle barriere architettoniche. Infatti:

– solo un paio di stabilimenti hanno la discesa al mare per i disabili ai quali attualmente non è consentito arrivare neanche sull’arenile;

in tutto il paese non ci sono sevizi igienici comuni e in quelli degli stabilimenti è severamente vietato accedervi se non si è clienti;

– lo stesso dicasi per il porto dove dei maleducati la… fanno sulla scala a chiocciola; all’imbarcadero per le Isole Tremiti o si aspetta di salire sulla nave o…si prende un caffè al bar;

– il Comune dovrebbe farsi carico di costruire dei bagni veri e propri; non dei Vespasiani, ma dei servizi igienici con tanto di accesso a pagamento; come avviene oggi in tutti gli Autogrill delle autostrade di tutta Europa dove con 50 centesimi, la metà del costo del caffè, si può usufruire comodamente di tutti generi di servizi.

Un esempio per tutti: a Parigi, davanti alla Tour Eiffel sono stati eseguiti dei servizi igienici puliti e ordinati che fanno venire voglia di andarci…anche se non se ne ha bisogno.
E questo, cari amministratori, non si esegue in un tempo breve ma ci vogliono almeno un paio d’anni per ridare alla città, insieme alla Bandiera Blu, la dignità di località balneare pulita e ordinata.

Termoli non può ridursi e presentare sempre e solo il Borgo Antico o la movida lungo il Corso Nazionale fino alle tre, le quattro del mattino o il panem et circenses dell’Agosto Termolese ma la città deve offrire la possibilità a chi è ospitato o che solo ci transita di poter circolare e lasciare l’auto senza essere multato a vista.

E si potrebbe disquisire dei parcheggi, della viabilità e di tutti quegli inconvenienti che ne inficiano la garanzia di trascorrere una vacanza più riposante e intelligente.
Ma rimandiamo tutto alla prossima…puntata!

Saverio Metere

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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.