FOSSALTO _ Apprendiamo dagli organi di stampa la notizia del sequestro della scuola di Fossalto e dell’iscrizione nel registro degli indagati di sette persone che, a vario titolo, sono state coinvolte nella storia senza fine della ristrutturazione dell’edificio scolastico. Un affare costato 473 mila € di fondi post-sisma destinati ai lavori di adeguamento della struttura partiti nel 2005 e terminati “sulla carta” nel 2007. Lavori che, però, invece di migliorare la stabilità dell’edificio, hanno addirittura posto in essere condizioni di pericolosità maggiori rispetto alla situazione preesistente.
Il tutto, ovviamente, a discapito dei cittadini ed, in particolare, dei bambini e dei ragazzi, che ogni giorno frequentavano il plesso scolastico e la cui incolumità è stata messa a serio rischio”. Così il consigliere regionale Cristiano Di Pietro che, nel commentare, la decisione del Pm Papa, ripercorre le tappe della vicenda. “Già dal 2010, il Sindaco di Fossalto Nicola Manocchio, viste le relazioni tecniche redatte a seguito di una verifica ispettiva, decretava la chiusura definitiva dell’edificio scolastico e lo spostamento delle attività in un altro stabile del Comune. Contestualmente, l’on. Antonio Di Pietro presentava un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Interno, in cui chiedeva di intervenire presso le autorità competenti per accertare le mancanze relative al completamento dei lavori.
Il 26 aprile 2012 – continua – veniva sollecitata la risposta a tale interrogazione nel frattempo integrata con le dichiarazioni dell’ing. Nerilli, incaricato dalla Giunta Comunale al controllo statico, che confermavano la grave situazione e l’inagibilità dell’intero edificio. In data 28 maggio 2012, l’on. Di Pietro effettuò un sopralluogo sul posto, alla presenza del sindaco di Fossalto e di Paolo Frattura. In seguito al sopralluogo al quale anche io partecipai in qualità di Consigliere regionale – ricorda Cristiano Di Pietro – veniva depositato un atto di sindacato ispettivo, un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Campobasso ed uno alla Procura Regionale della Corte dei Conti. Io stesso, per quanto di mia competenza, interrogavo l’allora Presidente della Regione ed ex Commissario per la Ricostruzione post-sisma Michele Iorio sulla questione attraverso due successivi atti, rispettivamente di giugno e luglio 2012, chiedendo nello specifico che la Regione si adoperasse per attivare tutti i mezzi a sua disposizione al fine di accertare le eventuali responsabilità e intraprendere ogni azione conseguente.
Data la gravità dei fatti ricaduti, ancora una volta sulle spalle dei cittadini, non possiamo certo dirci lusingati di essere stati i primi e gli unici, insieme al Sindaco Manocchio, ad aver denunciato la situazione di pericolosità dello stabile. Crediamo però che le nostre denunce, anche se in minima parte, abbiano contribuito a fare chiarezza dimostrando che esiste una buona politica capace di mettersi al servizio dei cittadini. Di questo, sì – conclude Cristiano Di Pietro – possiamo essere fieri!”