È altrettanto vero però che i soldi pubblici nel settore giustizia sono utilizzati, a mio avviso, seguendo criteri (ammesso che ci siano!) di non facile comprensione. Prendiamo spunto proprio dal “servizio giustizia” così come è organizzato e gestito a Termoli. Partiamo dal fatto che il cittadino termolese (e di conseguenza il suo delegato), è costretto a recarsi in più edifici disseminati anche fuori dal proprio comune di residenza. Difatti, oltre alla sede centrale del Tribunale sita a Larino (che si occupa di separazioni, divorzi, esecuzioni immobiliari, lavoro ecc..), a Termoli l’Amministrazione della Giustizia si divide tra l’Ufficio del Giudice di Pace di Termoli, sito a sud della città, e appunto la Sezione distaccata di via A. De Gasperi (ex Pretura) oggetto della proclamata neo divisione.
In riguardo a detti edifici, quello del Giudice di pace è utilizzato solo in parte da oltre un decennio, pur pagando per intero il dovuto canone di locazione, mentre quello attuale dell’ex Pretura sarà, a quanto pare, oggetto di ristrutturazione da parte dell’Ente Comunale che ha stanziato nel bilancio pluriennale un importo di circa 200 mila euro; a questi si aggiungeranno, come detto, gli importi stanziati per la ristrutturazione della “nuova” sede per le aule civili presso il vecchio ospedale San Timoteo. A tali costi di investimento occorre naturalmente aggiungere i costi di manutenzione ordinaria, che non sono minimamente da sottovalutare tenuto conto comunque della intrinseca vetustà degli immobili ristrutturati. Tale tipo di organizzazione logistica importa finanche una particolare crescita dei costi del personale pubblico ed incide indirettamente sul prezzo del servizio che viene ovviamente traslato sull’utente finale. Si intuisce istintivamente che tali interventi appaiono quanto meno improvvisati ed evidenziano lo scarso valore che si dà al denaro pubblico.
Da semplice cittadino mi chiedo se, invece di disperdere finanziamenti con più interventi mal coordinati, non sarebbe meglio investire le risorse in un unica struttura, così da razionalizzare le spese di investimento e quelle di manutenzione, con indubbio beneficio anche nel servizio che verrebbe centralizzato. L’evidente risparmio che si otterrebbe, potrebbe così essere investito nel settore della “informatizzazione” che oggi rappresenta la vera ed utile rivoluzione gestionaleorganizzativa con cui anche la giustizia ed in particolare i suoi operatori pubblici e privati dovranno necessariamente confrontarsi. Firme elettroniche, poste certificate, polis Web, processo telematico, sono le nuove frontiere per cui ciascun Tribunale avrà necessità di attrezzarsi, non per seguire una moda, ma perché influiranno sui costi del servizio e sulla conseguente professionalità di chi opera nel settore, a cominciare dagli stessi avvocati. Ebbene, il Tribunale di Larino e la sezione di Termoli ad oggi risultano completamente impreparati a tale innovazione.
Basti pensare che non è neppure operante la gestione informatizzata dell’iscrizione a ruolo della causa (oramai presente in quasi tutti i Tribunali), e non è stato attivato neanche il c.d. sistema del Polis Web delle cancellerie; non parliamo proprio del processo telematico che a parere di qualcuno è cosa da Star Trek. A ciò si aggiunga uno scarso interesse della categoria professionale degli avvocati che ad oggi non ha organizzato nel nostro foro neppure uno straccio di corso (rientrante nei c.d. crediti formativi) che tratti in qualche modo della materia. Nonostante tutto da buon evoluzionista credo che nel breve periodo saremmo costretti ad occuparci di detto cambiamento; diversamente sarà lo stesso ad occuparsi di noi, travolgendoci.
Ci siamo svegliati finalmente…
Bravo Coscia, ultimamente hai fatto un paio di osservazioni coerenti con il tuo mandato.
Ottima proposta
Caro Coscia, trovo pienamente condivisibile la tua proposta, perchè è equilibrata, fattibile ed utile per i cittadini utenti. Sono, pertanto, disponibile a sostenerla in sede politica ed amministrativa. Antonio Malerba
Basta poco che c’è vò
Mandiamo gli Uffici della ASREM nella struttura ospedalieria (dove naturale che siano), così si completa l’altra metà della ritrutturazione del vecchio ospedale e dare finalmente a Termoli il Tribunale Civile che merita.