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Nulla di casuale in questa storia perché proprio sotto i nostri occhi l’amministrazione sta distruggendo a velocità fulminea alcuni concetti fondamentali per la democrazia: il paesaggio e l’ambiente urbano come beni comuni, la necessità di ideare collettivamente nuove forme di sviluppo del territorio chiamando la comunità locale a partecipare alle scelte decisionali.
L’amministrazione locale sta di fatto privatizzando allegramente la proprietà pubblica, svendendola agli speculatori. L’opuscolo distribuito mesi fa in tutte le case di Termoli ha furbescamente magnificato soltanto il tunnel, il parcheggio e il “teatro-astronave”. Adesso sappiamo che non è così. Si tratta in realtà di un programma speculativo di vasta portata che segnerà pesantemente il futuro di Termoli. Dal punto di vista urbanistico è qualcosa che cozza violentemente con la storia e l’identità della città. Un autentico stupro della memoria storica e collettiva! Dal punto di vista architettonico è un intervento banale e anonimo nella parte riguardante la realizzazione della “grande spianata” che va dalla Torretta Belvedere a Piazza S. Antonio fino al colle del Pozzo Dolce. Nessun ripristino dell’antica villa-giardino come vogliono farci credere, ma solo qualche “aiuola-posacenere” da cui usciranno i gas di scarico del sottostante parcheggio. Infine, la realizzazione sottoterra del parcheggio e di appartamenti e locali commerciali (tutti in proprietà della ditta costruttrice) comporterà la distruzione del costone di Sant’Antonio con la sua scarpata verde e l’eliminazione della Fontana del Nettuno (verrebbe spostata sotto il Municipio, ma senza la vasca!).
Di tutto questo mega-progetto cosa rimane alla città? Niente! Altro cemento, e lascia ai cittadini i carichi della manutenzione delle parti non direttamente remunerative.
L’Amministrazione Comunale di Termoli non intende però fermarsi a questa applicazione scellerata dello strumento della Finanza di Progetto (un privato finanzia l’opera che si intende realizzare in cambio di pesanti contropartite che non devono necessariamente comportare la svendita di, come nel caso di Termoli, la svendita di una delle parti più belle dalla città). Infatti, ha annunciato trionfalmente che intende avvalersi dell’urbanistica contrattata come strumento che consente di costruire la città insieme ai costruttori.
Cosa significa praticamente tutto questo? Niente più Piani Regolatori, figuriamoci poi quelli partecipati che avevamo sognato di costruire insieme. Niente più idea di città come spazio pubblico, da pensare in base all’interesse comune, espressione dell’identità umana di una comunità.
Ed ecco che il cerchio si chiude, e la democrazia diventa una parola priva di senso. Cittadini consapevoli e desiderosi di essere partecipi delle scelte diventano un ingombro fastidioso. La prova provata è che il Sindaco Sbrocca continua arrogantemente a negare ai cittadini Termoli il Referendum Cittadino. Dal momento in cui sono stati presentati i nuovi quesiti referendari ad oggi la Commissione per il Referendum avrebbe già dovuto esaminarli. A detta del Segretario Comunale dott. Tenore “ad oggi il Sindaco non ancora convoca la Commissione Referendaria”.
Questo stato di cose è inaccettabile e noi cittadini di Termoli dovremmo con forza e coesione richiedere a gran voce le dimissioni del Sindaco Sbrocca!
COMITATO TERMOLI NO TUNNEL