Chiunque capisca anche solo poco di programmazione sanitaria sa che ci sono strutture ospedaliere in eccesso che vanno riconvertite e trasformate in presidi di territorio e residenze sanitarie; che le risorse in termini di personale, strumentazioni e investimenti vanno concentrati nei tre poli ospedalieri di Campobasso, Isernia e Termoli; che la Cattolica, dato che è ormai una realtà consolidata, va integrata al sistema sanitario pubblico; che le risorse economiche liberate dai risparmi ottenuti devono servire a potenziare la sanità territoriale per portare la risposta di salute il più possibile vicino a dove il Cittadino vive.
Si correggano alcuni errori grossolani di questo piano ora presentato, come la soppressione dell’emodinamica presso il S. Timoteo che sguarnisce una vasta area geografica e impedisce ad oltre un terzo della popolazione molisana di avere garanzie di assistenza adeguata e tempestiva nelle forme di cardiopatia ischemica acuta, e si vada avanti con serietà e senso di responsabilità nei confronti del Molise. Sono le cose che ho sempre detto con Iorio e oggi ripeto con Frattura. Vedremo.