TERMOLI – L’autopsia non ha ancora sciolto i dubbi legati alla morte per annegamento di Josef Erli, l’uomo di 42 anni trovato cadavere all’alba di due giorni fa sulla spiaggia di Petacciato. Sarà l’esame dei tessuti che chiarirà in via definitiva le circostanze legate alla morte dello sfortunato tedesco. Il medico legale dell’Istituto di Foggia, Stefania Bello, è arrivata nella tarda mattinata di ieri nell’obitorio del San Timoteo di Termoli ed a mezzogiorno ha dato il via all’esame autoptico durato fino alle 14 circa.
Terminata l’attività, è rientrata a Foggia per proseguire con una serie di accertamenti diagnostici i cui risultati non saranno noti prima di 30 o 60 giorni. La professionista, all’uscita della camera mortuaria, ha preferito evitare commenti e gli stessi carabinieri sono molto “abbottonati” sul caso. Sulla stessa linea il sostituto procuratore di Larino Luca Venturi. Resta, comunque, in campo l’ipotesi di un possibile malore tra le cause dell’annegamento anche se non sono escluse altre piste investigative.
Confermato quando dichiarato dall’anatomopatologo del San Timoteo, Mario Travaglini, secondo cui Josef Erli è deceduto per annegamento. Il corpo era molto insabbiato anche se non ancora in decomposizione per cui la morte risalirebbe alla sera prima del ritrovamento. Il 42enne aveva jeans ed era a dorso nudo. Non aveva scarpe ai piedi. I suoi effetti personali sono stati trovati dai Carabinieri in una sacca a qualche centinaio di metri di distanza dalla battigia. All’interno del borsone anche le chiavi dell’auto già sottoposta a sequestro dai militari ed ispezionata per cercare indizi utili alla ricostruzione delle ultime ore di vita dello sfortunato.