Termoli – Civitanovese: 1 a 1. Tifosi in rivolta per allenamenti fuori città, mentre il Presidente accusa il Comune di promesse non mantenute.
TERMOLI – Uno stadio Cannarsa semivuoto accoglie la propria squadra giallorossa, contro una Civitanovese a fondo classifica e famelica di punti. Di questi giorni, infatti, è la polemica che tiene banco tra i tifosi giallorossi e la Presidenza del Termoli. Motivo del contendere, gli allenamenti in strutture lontane dalla cittadina adriatica, in un Comune nell’alto casertano, dove il Presidente del Termoli è di casa ed evidentemente dispone di strutture per gli allenamenti e gli alloggiamenti della squadra. Per questo motivo, gli Ultras giallorossi della storica curva Guida, hanno diramato un comunicato in cui dichiarano che diserteranno lo stadio fino a quando la squadra non farà ritorno a Termoli.
Tuttavia, gli ultras giallorossi hanno seguito la partita fuori dallo stadio con bandiere e cori di incitamento alla squadra.
Il presidente del Termoli Calcio, Flaviano Montaquila, in tutta risposta, pubblica un video in cui, ringraziando gli Ultras della curva per il sostegno che non hanno mai fatto mancare alla squadra, spiega le sue ragioni e punta subito il dito contro l’amministrazione comunale (presumiamo si riferisca, specificatamente, al Sindaco di Termoli) accusandola, in buona sostanza, di fare solo “promesse elettorali” per quanto riguarda il Termoli Calcio.
Nel video dichiara che la dislocazione fuori città della squadra, dopo quattro anni di attività in loco, è una chiara “provocazione” a patti non rispettati, poiché a Termoli non ci sono strutture dedicate per gli allenamenti della squadra giallorossa. L’amministrazione avrebbe promesso il cosiddetto “Campo degli Zingari” (presumiamo si riferisca al Campo dell’Airino) ma, ad oggi, precisa di non avere alcuna certezza sui tempi e sul fatto che codeste strutture saranno formalmente destinate alla prima squadra giallorossa.
Sfogliando le recenti cronache locali, di fonte comunale, queste riportano che si tratterà di una struttura polifunzionale, attualmente in gestione all’Arcadia Calcio a 5, e che dovrebbe realizzarsi non prima della primavera del prossimo anno. In effetti, non risulta da nessuna parte che queste saranno strutture sportive a uso e disponibilità esclusiva del Termoli calcio.
Nella disamina, il presidente segnala anche le mancate migliorie allo stadio Cannarsa (ad onor del vero, messo maluccio) e l’allargamento della tribuna ospiti, lamentando anche su questo punto, l’assenza di riscontri sul se e sul quando dovrebbero iniziare questi interventi.
In estrema sintesi, il patron Montaquila afferma che la maggior parte degli oneri gestionali del Termoli Calcio sono sostenuti da lui (i pochi sponsor locali coprirebbero appena il 15% delle spese totali), pertanto chiama in causa l’amministrazione termolese per fare la sua parte. La palla adesso passerà all’amministrazione cittadina, chiamata direttamente in causa sulla querelle. Attendiamo nei prossimi giorni la replica.
Dipinto il quadro generale, torniamo a bomba sulla partita, sulla quale c’è poco da dire. Formazione del Termoli rimaneggiata dal mister Carnevale, che deve fare i conti ancora con una rosa decimata da infortuni. Inserisce il giovane Esposito e recupera Cannavaro, fermo da oltre un mese, il quale, sfortunatamente dopo pochi minuti di gioco è costretto ad uscire per una contrattura. Il reparto di centrattacco affidato stabilmente ai validi Puntoriere e Barone.
Nella Civitanovese ritroviamo il bomber Vittorio Esposito, che l’anno scorso vestiva la casacca del Termoli. Il primo tempo scorre con poche emozioni: le squadre giocano prevalentemente a centrocampo, presumibilmente intimorite dall’importanza della partita e della posta in palio, cercando di offrire meno spazi possibili. I portieri restano inoperosi, tranne un paio di episodi per parte. Prima il Termoli con Barone, al sesto minuto, tira dalla distanza, ma il portiere marchigiano Petrucci alza sulla traversa; poi al quarto d’ora, sul fronte opposto, è Valentini della Civitanovese a tirare dalla tre quarti, ma il portiere termolese Palumbo si tuffa e devia fuori. Dopo un primo tempo letargico, si va così al riposo a reti inviolate.
La ripresa vede una Civitanovese più intraprendente che, dopo appena tre minuti, passa in vantaggio con Padovani, servito in verticale dalla fascia sinistra dall’ex giallorosso Esposito, questi si ritrova in area sorprendentemente smarcato e batte a rete, superando l’incolpevole Palombo. Vantaggio di uno a zero per la Civitanovese. Tuttavia, la reazione del Termoli è flebile e gli ospiti marchigiani continuano a mantenere un ritmo vivace.
La prima vera occasione del Termoli arriva intorno al quarto d’ora della ripresa, con Puntoriere che, servito a sinistra penetra in area, ma il suo potente diagonale si infrange sull’esterno della rete, dando l’illusione del gol. Dopo qualche minuto, è ancora Barone a provarci dalla distanza, ma il portiere marchigiano para senza difficoltà.
Passata la mezz’ora della ripresa, quando già si temeva il peggio, il Termoli finalmente riesce a pareggiare. Colarelli recupera una respinta della difesa marchigiana e, da fuori area, spara un fendente che buca la difesa della Civitanovese, superando l’estremo difensore Petrucci, che probabilmente non vede neppure partire la sfera. Il risultato si fissa così sull’ uno a uno.
Da segnalare un altro paio di abbandoni di campo per problemi muscolari di calciatori giallorossi: prima di Tracchia e poi di Tribelli, quest’ultimo era entrato a rilevare l’infortunato Cannavaro. Questa catena di infortuni è davvero una piaga per il Termoli, ormai non si contano più i calciatori “fuori uso” per stiramenti e contratture.
Gli ultimi concitati minuti vedono il Termoli buttarsi in avanti disperatamente alla ricerca del vantaggio. Un paio di buone occasioni ci sarebbero per i padroni di casa: prima con Puntoriere, che in area non aggancia, poi con Barone che perde l’attimo giusto per battere a rete.
Ma il risultato resta invariato sull’uno a uno, fino al triplice fischio finale dell’arbitro veneto Luigi Scicolone, il quale, coadiuvato dai due assistenti pugliesi Capotorto e Lovecchio, ha ben diretto la gara, in stile molto “inglese”.
In conclusione, per come sono andate le cose, il pareggio è il minimo sindacale per un Termoli in zona rossa della classifica. La posta piena sarebbe stato il risultato sperato e agognato, ma anche la Civitanovese aveva necessità di vincere e, come spesso accade in questi scontri diretti, nervosismo e imprevedibilità la fanno da padroni.
A tutto questo, si aggiunge l’inattesa notizia, in serata, dell’esonero di Massimo Carnevale dalla guida del Termoli. Una decisione societaria che lascia quantomeno perplessi. Carnevale è stato l’allenatore che la scorsa stagione, con serietà e impegno, ha recuperato un Termoli, fanalino di coda, e lo ha portato alla salvezza, disputando un girone di ritorno davvero strepitoso.
Questa stagione, dopo che la società aveva rivoluzionato la squadra tra cessioni e arrivi, non senza polemiche, il campionato era comunque partito bene e dopo le prime quattro o cinque partite, il Termoli addirittura stazionava ai vertici della classifica. Poi, qualcosa si è inceppato nei moduli della squadra ed ha iniziato a non funzionare. Indubbia la presenza di buoni elementi a livello individuale, ma si sono anche evidenziate lacune nei reparti difensivi e mediani. Certamente, i numerosi infortuni e le indisponibilità fisiche, hanno avuto il loro peso sul rendimento generale della squadra, non fornita di adeguati rincalzi per coprire l’assenza di alcuni puntelli strategici.
Salta all’occhio, l’inserimento in squadra di giovani volenterosi, ma non sempre all’altezza dei compiti e dotati della giusta esperienza per gestire partite in un campionato di qualità e così complicato.
Tuttavia, l’allenatore, come abbiamo spesso ripetuto, deve “impastare il pane con la farina che ha sotto mano” e l’idea di formare giovani talenti ha certamente una sua ragione, ma non deve essere una necessità, imposta per assenza o indisponibilità di elementi nell’organico della squadra.
Qui si apre anche un altro capitolo interessante, certo da non affrontare qui e ora, la squadra Juniores del Termoli, il vivaio su cui far crescere e sviluppare nuovi talenti nel nostro territorio. Ci torneremo in futuro.
Nel frattempo, questo esonero alla vigilia della prossima trasferta contro la Fermana, anch’essa in coda alla classifica, è l’ennesima complicanza per il Termoli calcio. Non sappiamo come si riverbererà nella squadra l’inserimento di un eventuale nuovo tecnico, che deve da subito far risultato, senza rodaggi e anche con la stessa e “malandata” rosa calcistica.
A nostro avviso, Massimo Carnevale resta un professionista serio e rispettoso, che ha fatto il suo lavoro con impegno e dedizione e, come talvolta accade, riveste un ruolo che spesso diventa il terminale (per non dire il “capro espiatorio”) delle varie criticità che investono una squadra e la sua società.
Ad oggi, non abbiamo elementi per commentare e approfondire, magari ne avremo in futuro, sicuramente il mister merita ringraziamenti di tutta la piazza termolese, per come ha diretto la squadra, qualche nuvola non può oscurare a lungo il sole.
In attesa del prossimo scontro diretto per la salvezza, in cui il Termoli deve assolutamente vincere se vuole continuare a sperare nella salvezza e nella permanenza in serie D, attendiamo con ansia i nuovi sviluppi su questa “soap opera” in salsa termolese.
Antonello Manocchio