TERMOLI – La necessità di riscoprire il vero significato della fraternità che comprende la fiducia, il perdono, il dialogo, la cura e l’ospitalità. Questo il senso della giornata missionaria diocesana che il primo ottobre ha aperto il mese missionario nella chiesa di San Francesco a Termoli. Il programma della giornata, a cura della equipe diocesana per le Missioni, ha previsto la recita del Santo Rosario meditato. È seguita la testimonianza di padre Francesco Giuliani, missionario della Consolata dal 1973.
La giornata missionaria si è conclusa con la Santa Messa presieduta dal vescovo, mons. Gianfranco De Luca concelebrata con la comunità dei frati cappuccini. Le offerte raccolte durante la celebrazione saranno destinate alla Parrocchia di S. Andrea nel villaggio rurale di Nikkum in Cambogia per la riparazione e manutenzione della scuola che ospita 50 bambini che a causa delle abbondanti e forti piogge, che si ripetono con molta frequenza nell’anno, spesso è impraticabile e quindi necessita di continui interventi ristrutturativi.
Quest’anno per sensibilizzare e coinvolgere il più possibile ragazzi e giovani, è stato organizzato un concorso: “I Colori della Missione” per promuovere il senso della missione.
Padre Francesco Giuliani, come un nomade, ha servito il Signore e gli uomini in molti luoghi e in tante situazioni diverse: la Foresta del Gongo, il Deserto di Gibuti, Canada, Assistente Università Cattolica Milano e Roma, direttore seminario teologico internazionale di Roma IMC, Animatore dei seminari diocesani per le Pontificie Opere Missionarie. Ultimamente ha fatto esperienza di parroco in tre piccole parrocchie di montagna nella diocesi di Cesena. Prossimo impegno in Marocco dove i missionari della Consolata aprono una Missione per l’accoglienza dei migranti che arrivano dal sud del deserto verso la Spagna.
Dal suo percorso di vita un momento per cogliere il tema dell’ottobre missionario di quest’anno che si pone sulla scia del Mese Missionario Straordinario celebrato nel 2019. Il tema “Battezzati Inviati”, che mirava a far riscoprire l’universalità della vocazione missionaria, avrà il suo sviluppo nel tema di quest’anno: ogni battezzato è chiamato a far conoscere la bontà, la misericordia e l’amore di Dio per tutti gli uomini, prima di tutto attraverso un atteggiamento di accoglienza e uno stile di vita basato sulla “fraternità”.
Nel celebrare questo mese missionario non si può non tener conto anche, in modo significativo, del contesto storico che si sta vivendo, con le fatiche e le sofferenze provocate dalla pandemia e con le conseguenze relazionali e sociali del lungo periodo di isolamento a cui siamo stati sottomessi.
Il messaggio che Papa Francesco rivolge a tutti in vista della Giornata Missionaria Mondiale si caratterizza per una forte spinta vocazionale, ispirandosi alla vocazione del profeta Isaia: “Chi manderò?”, chiede Dio. “Eccomi, manda me” è la risposta di Isaia e vuole essere la risposta di tutti coloro che hanno preso coscienza del loro essere “battezzati e inviati”.
In particolare, la vocazione missionaria si caratterizza nel portare a tutti gli uomini l’esperienza dell’amore di Dio per tutta l’umanità: «Dio rivela che il suo amore è per ognuno e per tutti (cfr Gv 19,26-27)». “Nel nostro contesto della Chiesa italiana – spiega Missio Italia – desideriamo tradurre questa vocazione missionaria in un appello a tutti i credenti per diventare “Tessitori di fraternità”.
Abbiamo vissuto un tempo di isolamento; abbiamo sperimentato la “nostalgia” delle nostre relazioni di familiarità e di amicizia. Vogliamo imparare a vivere nuove relazioni, non solo con le persone a noi care, ma con tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino, in particolare con coloro che maggiormente pagano le conseguenze negative della tempesta che ci ha investito in questo tempo. «… siamo invitati a riscoprire che abbiamo bisogno delle relazioni sociali, e anche della relazione comunitaria con Dio. Lungi dall’aumentare la diffidenza e l’indifferenza, questa condizione dovrebbe renderci più attenti al nostro modo di relazionarci con gli altri» (Messaggio del Santo Padre Francesco per la giornata missionaria mondiale 2020). In questo percorso di riscoperta della “fraternità” non ci mancherà certamente l’ispirazione che ci viene dall’esperienza e dalla testimonianza di tanti missionari che vivono la fraternità cristiana in mezzo a popoli e culture estremamente lontane e differenti, ma capaci di incontro e di comunione.
Nella conclusione del suo messaggio, Papa Francesco ci ricorda anche che la Giornata Missionaria Mondiale è una giornata di comunione nella preghiera e di solidarietà con le giovani Chiese, che non hanno ancora raggiunto una propria autonomia, e con le Chiese dei Paesi più poveri del mondo.
In questa situazione di crisi economica mondiale non possiamo ripiegarci su noi stessi e non dobbiamo dimenticare coloro che possono camminare soltanto la nostra partecipazione e con il nostro aiuto. La giornata missionaria diocesana sarà riproposta anche su Misericordia Televisione (canale 604 del digitale terrestre).