Termoli - Via Napoli
Termoli – Via Napoli
TERMOLI _ Il sindaco di Termoli con l’ assessore all’ambiente Luigi Leone hanno fatto bene a dare l’ultimatum alle TEAM perché fa parte dei loro doveri rispetto ad una evidenza che ormai “imbratta”, per rimanere in tema, le pagine dei giornali da quando è stata attivata la raccolta differenziata porta a porta. Il problema tutti sanno, destra e sinistra, è che tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare e non per mancanza di volontà ma a causa di motivi tecnici legati alla convenzione “capestro” che ingenuamente la precedente amministrazione ha sottoscritto e di questo non se ne può non tener conto.

Certo tra gli sport più praticati da tutti coloro che si occupano di politica c’è quello “dell’io l’avevo detto e tu l’hai fatto è giusto fare anche questo ma è soprattutto doveroso praticare anche l’altro sport dell’ “io ti ascolto e tu come puoi aiutarmi?”. E’ ormai acquisito agli atti che il peccato originale appartiene alla dottoressa Lattanzi che per ragioni diverse forse anche di mediazione politica ed un pò sicuramente per giacobinismo ambientalista, ha fatto partire con troppa fretta il servizio del porta a porta che avrebbe comportato lo stravolgimento delle vite dei termolesi, compreso il riposo notturno.

Ma bisogna stare attenti ora a non fare lo stesso errore, caro sindaco e caro assessore Leone, e bisogna progettare un piano di lungo termine che tenga conto della cattiva esperienza vissuta, inoltre tale piano sarà ancora più difficile da attuare in quanto si deve giocare la partita a carte già date e le buone intenzioni si devono trasformare in atti reali.

Quindi a nostro avviso bisogna avere la giusta fermezza nei confronti della Team ma approfondire senza fretta tutte le criticità del sistema di raccolta e non partire con le modifiche parziali, se prima non si è certi di avere una strategia globale che tiri fuori da questo incubo i cittadini termolesi, meglio eventualmente un progetto pilota statisticamente attendibile magari in una zona con peculiari caratteristiche, es. paese vecchio: vicoli stretti, case basse, pochi condomini, affollamento estivo di non residenti, età media della popolazione etc.., difesa grande: strade grandi, famiglie giovani, condomini medi, molti lavoratori, quartiere “dormitorio” (senza offesa); zona pretura, zona ex asl e così via.
Si potrebbe intervenire immediatamente sui rumori molesti eliminandone la raccolta notturna e ritirando il vetro ogni 15 giorni e non ogni settimana, e già si è eliminato un macigno.

L’opposizione non ha e non può avere alcun ruolo organico alla soluzione del problema perché ancora non ha recepito l’onere della responsabilità di quanto è successo all’igiene pubblica e le è costato il palazzo municipale, deve fare catarsi e mettere sul tavolo idee nuove che facciano dimenticare quelle “sporche” e vecchie, senza piangersi addosso o attaccando il dott. Leone perché questo dall’esterno viene percepito come semplice gesto di rabbia e ripicca per i trascorsi politici nella vecchia maggioranza dell’assessore “all’immondizia”.
Cari politici insomma convincetevi che a Termoli ciò che unisce è l’immondizia e ciò che divide è la sanità!

La società degli ignoranti
Giancarlo Totaro

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2 Commenti

  1. La verità è che la Lattanzi facesse meno la saputa perchè il contratto capestro l’ha fatto lei e quindi si addossasse le responsabilità dello scatafascio in cui è finita Termoli. La differenziata l’ha voluta lei, l’ha voluta Greco, l’ha voluta la sua giunta e ora accusano i nuovi. Non hanno nemmeno il coraggio dei propri atti ma sanno solo accusare gli altri. che vergogna, ma meno male che i termolesi li hanno rispediti a casa quei 4… ma che dovevano fare, hanno rovinato una città