Sua era l’iniziativa presa in considerazione dalla scorsa amministrazione comunale di trasferire almeno una parte degli uffici, quelli civili, in alcuni locali del vecchio San Timoteo e tamponare in tal modo l’emergenza di spazio e di aule. L’iniziativa è caduta nel dimenticatoio in attesa dell’insediamento della nuova Giunta comunale che dovrà affrontare anche tale problematica tra le priorità di Termoli.
«Sono sicuro che il Consiglio dell’Ordine, l’Associazione italiana giovani avvocati, l’organismo unitario dell’avvocatura, l’unione delle Camere Penali, si attiveranno per cercare di evitare che la sezione distaccata di Termoli – ha dichiarato il penalista Antonio De Michele interpellato sul problema – chiamata a far fronte ai maggiori carichi di lavoro sia per il penale che per il civile, non solo non sarà smembrata ma sarà potenziata. Questo non tanto nell’interesse degli avvocati ma soprattutto nell’interesse degli utenti anche in considerazione delle difficoltà di collegamento che vi sono tra Larino e gli altri centri del Basso Molise». Il trasferimento delle udienze a chiamata diretta da Termoli al Tribunale di Larino ha amplificato i problemi, da sempre esistenti, di collegamento tra la costa molisana ed il centro frentano.
«Non esiste infatti una linea diretta Montenero di Bisaccia-Larino – ha spiegato il penalista – così come non esiste la linea diretta di autotrasporti Petacciato-Larino. Le stesse vie di comunicazione tra Termoli e Larino per quanto riguarda l’uso dei mezzi pubblici risalgono ormai al dopoguerra. Dalla stazione di Termoli si arriverà via treno a Larino dopodichè con il sole o con la pioggia bisognerà fare due chilometri per raggiungere il tribunale. In alternativa bisognerà partire alle 8 di mattina sperando di poter terminare l’attività nel Palazzo di giustizia entro le 14. Sono convinto che il buon senso prevarrà e che si vorrà evitare un ulteriore schiaffo a Termoli. Sono anche convinto che questa volta gli avvocati impegnati in politica piuttosto che pensare a realizzare incostruibili palazzi di giustizia d’oro, faranno sentire la loro voce quantomeno per difendere l’esistente».