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MAFALDA _ Confermo che nell’ambito della mia attività istituzionale in Consiglio regionale sono impegnato nella difesa ad oltranza del nostro territorio da ogni forma di intervento ed installazione che sia o possa rappresentare un pericolo per l’ambiente e per la salute dei cittadini. In data 3 marzo 2009, con deliberazione n. 73 (che vi allego alla presente per conoscenza), il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno, presentato dal sottoscritto, che denunciava il particolare allarme sociale che talune ipotesi di installazioni stanno producendo sul territorio regionale, in particolare a Mafalda.

L’ordine del giorno, approvato all’unanimità, impegnava il Governo regionale a riferire costantemente ed immediatamente al competente Consiglio regionale su tali questioni e ad adottare ogni atto di indirizzo nei confronti dei competenti uffici regionali al fine di scongiurare il rischio che talune autorizzazioni potessero essere rilasciate pur al di fuori dei prescritti pareri ambientali e connessi alle emissioni in atmosfera previsti dalla legge.

Il tema si poneva, e purtroppo si pone ancora visto che la Giunta non ha dato alcun seguito alla precitata deliberazione adottata all’unanimità, come di particolare urgenza ed attualità in ragione del fatto che con determinazione dirigenziale n. 4 del 22.01.2009, pubblicata sulla gazzetta ufficiale n. 2 del 31.01.2009, la Regione Molise, Direzione Generale II, Servizio Energia, ha rilasciato in favore della società DAFIN s.p.a, l’autorizzazione unica per la realizzazione ed esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica a vapore, funzionante a biomassa, della potenza di 12 Mwe in zona industriale PIP del comune di Mafalda, con riferimento alla deliberazione di consiglio comunale n. 34 del 27.12.2006 con cui il comune di Mafalda ha approvato il cd. “Progetto Mafalda”, progetto illustrato a Roma in data 27.11.2007 dal Sindaco di Mafalda in qualità di Presidente della Banca di Credito cooperativo.

Al di là di ogni considerazione politica in ordine a possibili o potenziali circostanze di opportunità che avrebbe, forse, reso preferibile una astensione di taluni amministratori dall’assumere un ruolo centrale in tali operazioni, la vicenda ha suscitato il mio interessamento istituzionale in quanto il luogo ove veniva ubicata la centrale presentava numerose criticità ambientali ed idrogeologiche, in quanto ubicato nel sito di interesse comunitario denominato “Macchia Nera – Colle Serracina”, collocato a pochissima distanza dal fiume Trigno ed dunque ricadente, in parte, all’interno della fascia di rispetto di 150 mt. fissata dall’art. 142 del D.lgs. 42/04, nonché secondo il nuovo piano di bacino del 2008, in fase di approvazione, potenzialmente soggetta ad esondazione. Su tutti i descritti profili di criticità connessi, alcune associazioni hanno presentato ricorso al Tar Molise.

Con ordinanza depositata il giorno 08/04/2009 il giudice amministrativo ha disposto che venisse effettuata una istruttoria da parte della Regione Molise e dei competenti Ministeri per accertare le violazioni oggetto di censure di ricorso. In data 15/10/2009 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha, dunque, trasmesso il parere n. 363 con il quale la commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale -VIA e VAS, costituita presso il predetto Ministero, nel valutare il quesito posto dal giudice in ordine all’assoggettabilità (o meno) dell’intervento proposto dalla ditta Dafin alla valutazione di impatto ambientale ha stabilito quanto segue: “Il progetto per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica a vapore con l’impiego di biomasse nel Comune di Mafalda (CB), così come risultante dalla documentazione progettuale trasmessa, rientra tra i progetti (…) DA ASSOGGETTARE A VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE, in quanto riconducibile alla tipologia di opere di cui alla lettera n) Allegato III alla parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità superiore a 100 t/giorno, mediante operazioni di incenerimento o di trattamento di cui all’allegato B, lettere D9,D10 e D11, ed all’allegato C lettera R1 della parte quarta del decreto legislativo 3 Aprile 2006 n.152”.

Mi risulta che nei prossimi giorni il Tar Molise si pronuncerà definitivamente nel merito. Come ho cercato di chiarirVi, seguo la vicenda con l’attenzione che essa merita. Vi confermo che sono a disposizione per ogni iniziativa, istituzionale politica o divulgativa che riterrete utile ed opportuna per salvaguardare il territorio di Mafalda, comune a cui sono legato da particolare affetto per antica e solidissima amicizia con alcuni vostri concittadini nonché per le sue splendide caratteristiche ambientali ed enogastronomiche.

Massimo Romano

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