“Nel nostro caso – ha commentato il consigliere comunale Michele Marone – il decreto Sblocca Italia lascerebbe senza Procure una vasta fascia del corridoio adriatico in quanto anche l’Abruzzo potrebbe essere colpito dallo stesso provvedimento. Non solo, sparirebbero in un sol colpo i tribunali di Larino, Lucera Vasto e Lanciano che fino ad oggi hanno fronteggiato tutti i tentativi di infiltrazione della criminalità”. Diversi sarebbero a questo punto i riflessi negativi. Non sarebbero infatti colpiti solamente gli operatori, sarebbe l’utenza a dover sostenere lunghi viaggi della speranza per veder tutelati I propri diritti.
“In questa maniera – ha continuato Michele Marone -, al di là del riflessi negativi per l’avvocatura, sarebbero i cittadini ad essere ulteriormente penalizzati. Se passasse questa ipotesi di riforma, gli utenti saranno costretti a recarsi a Napoli e presumibilmente ad Ancona per l’esercizio dei diritti di giustizia in sede di Appello senza poi considerare che si avranno riflessi significativi sotto il profilo della spesa pubblica se solo si pensa a tutti quei detenuti che sono ristretti nelle carceri di Larino e Campobasso e che per ogni processo dovranno essere tradotti nelle nuove sedi giudiziarie proposte”. Sarebbe davvero un duro colpo per il Molise e per i suoi cittadini, un ulteriore passo verso la possibile perdita dell’autonomia regionale. Pertanto il consigliere comunale Michele Marone invita i parlamentari molisani a voler intervenire, anche perchè la delegazione è espressione della maggioranza di governo e per i tre quarti appartiene al partito di riferimento del premier Renzi che vorrebbe varare questa riforma. Intervenire vorrebbe infatti dire rappresentare le istanze dei nostri concittadini.
“Chiedo loro – conclude Michele Marone – di adottare tutte quelle azioni politiche necessarie a scongiurare lo sconvolgimento dell’attuale sistema della giustizia a disposizione per l’utenza ma anche di intervenire, se il caso lo riterrà, direttamente nei confronti del premier Matteo Renzi in quanto la maggioranza dei nostri parlmanetari è direttamente collegata con lui. L’intervento dei nostri parlamentari si rende ancor più necessario laddove la nota ipotesi di riforma, a ben riflettere, potrebbe costituire un primo passo per la perdita dell’autonomia regionale del Molise. Bisognerebbe fare anche squadra con i parlamentari abruzzesi interessati da vicino alla stessa vicenda. L’invito che viene lanciato ai parlamentari molisani è esteso anche ai sindaci di Termoli, Campobasso, Isernia e di tutti gli altri centri del Molise. Bisogna prendere una posizione politico-amministrativa contro la volontà di questo decreto e scongiurare che tale ipotesi si realizzi”.
Il consigliere comunale Michele Marone