
Di Blasio sottolinea la necessità di reperimento di fondi anche attraverso l’intervento di privati e spiega la sua idea di sviluppo di Termoli. “L’idea era quella di pedonalizzare il centro della città e, questo, presuppone necessariamente la deviazione del traffico significativo – ha spiegato Di Blasio -. Il progetto che avevamo insieme all’allora amministrazione Greco e che l’amministrazione Sbrocca sta riprendendo, era quello di creare una sorta di anello a C che consentisse di deviare il traffico da sud, in corrispondenza della rotonda di Mimmo Cannone (rotonda Di Bona), incanalarlo verso il porto, togliere l’imbuto sulla banchina in corrispondenza della nuova sede della Capitaneria e, davanti al Mercato Ittico, entrare nel tunnel. In tal modo si collega la viabilità con il parcheggio realizzando multipiano sotto piazza sant’Antonio”.
Secondo Di Blasio: “Questo consentiva di liberare la viabilità interna e di riportare il traffico da sud in via Mario Milano e, attraverso un’altra opera che anche la Giunta Sbrocca ha messo in cantiere, di realizzare uno sbocco attraverso via Dante. Ciò significa liberare il traffico del centro e poter riconnettere la zona ottocentesca con il Borgo Vecchio in modo pedonale. Quest’opera, naturalmente, ha una utilità se raccordata con il parcheggio sotterraneo da realizzare contestualmente sotto piazza Sant’Antonio”.
Tra le novità messe in campo dall’amministrazione Sbrocca, dunque, oltre al tunnel, anche la strada di collegamento tra Piazza Garibaldi e via Dante. Un’altra opera in grado di completare il progetto di una nuova viabilità a Termoli sgombrando ulteriormente Corso Umberto, Corso Nazionale e l’intero cuore termolese.
L’intera iniziativa, in ogni caso, senza il parcheggio interrato sotto piazza Sant’Antonio, risulterebbe monca del tassello più rilevante. Cambiare la viabilità, costruire il tunnel senza i posteggi strategici, sarebbe inefficace e non risolverebbe in via definitiva il problema del centro cittadino. Su queste opere, in ogni caso, l’attuale amministrazione dovrebbe ascoltare anche i cittadini attraverso un tavolo di confronto e dialogo, in mancanza del quale l’attività politico-amministrativa dell’esecutivo risulterebbe isolata e slegata dalla realtà di chi vive il territorio: i cittadini.
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