
Se si va ad incidere su questi principi fondamentali si determinano inaccettabili diseguaglianze, si danneggia la salute delle persone e si rischia di comprometterne la dignità e la capacità di realizzare le proprie ambizioni. Il problema centrale da affrontare e risolvere in questo contesto, è la persistente crisi economica e la limitatezza delle risorse. Il mero riconoscimento di diritti che non tenga conto delle concrete possibilità di realizzazione degli stessi, può essere enunciazione vana o, peggio, retorica.
Sono fermamente convinto che è proprio nei tempi di crisi e di ristrettezze economiche e umane che la necessità di ribadire e rafforzare questi diritti si rende più stringente. Dunque, nell’incidere sulle riforme in materia di sanità e salute pubblica è indispensabile far prevalere le ragioni e i principi di solidarietà su quelle dell’economia. Indebolire la sanità pubblica fornisce un alibi per smantellarla e spianare la strada alla privatizzazione aumentando di fatto le diseguaglianze sociali. Nel riordino della sanità molisana un principio è ineludibile: non penalizzare i più deboli e le aree più svantaggiate. Io la penso così: mai far prevalere la logica dei numeri su quella dei problemi e delle necessità dei cittadini allontanando e accentrando in modo illogico le sedi decisionali. Intelligenti pauca!
Vincenzo Musacchio