SANTACROCE DI MAGLIANO _ Il 13 Giugno si rinnova come da tradizione, la commemorabile festa che lega la comunità di S. Croce di Magliano al suo santo patrono S. Antonio di Padova. Fernando de Bulhao è un giovane portoghese di famiglia nobile destinato a diventare cavaliere alla corte del re. Un giorno s’incontra con la sua vocazione e abbandona tutto:la famiglia ,il castello degli avi,i privilegi della corte,e si avvia, solo,per la sua strada che lo porterà a diventare poi S. Antonio di Padova,uno dei più grandi santi della storia cristiana. Diventa l’eroe della fede contro il flagello dell’eresia catara e,nel nome del vangelo,il difensore dei deboli contro le ingiustizie dei potenti.

La sua vita è il racconto avventuroso di un viaggio interminabile attraverso quell’Europa di peccatori e di santi di cui Antonio, cavaliere di Dio, si può considerare uno dei padri fondatori,uomo dal carattere irrequieto e sempre alla ricerca:un’affascinante storia umana che culmina nel dono divino della santità. Ed è proprio grazie alla sua grandezza,che oggi viene venerato con grandissima partecipazione religiosa dal popolo santacrocese. I preparativi della festa iniziano nella Chiesa Madre di S. Antonio quando l’ultima domenica di maggio viene esposta la statua del santo la quale viene tolta dal suo posto abituale e viene posta,adornata,accanto all’altare.

I rituali nei giorni antecedenti alla”tredicina” sono svariati. Si inizia con la celebrazione quotidiana e i tre spari di fuochi d’artificio,in tre momenti della giornata ( mattina,pomeriggio e sera)a distanza di sei ore l’uno dall’altro. Molte donne, in particolar modo quelle in dolce attesa di un figlio,(secondo tradizione S. Antonio è anche protettore delle partorienti),vestono dell’abito votivo,il saio marrone dal cordone bianco. Nei vari quartieri si preparano pagnotte di pane che in seguito verranno distribuite di casa in casa (in questo periodo illuminate con caratteristiche lucerne votive,di varie forme e grandezza). La peculiarità fondamentale che si lega alla festa del santo patrono,è l’allestimento dei carri che durante la “tredicina”, vengono trainati da molti bambini e ragazzi i quali vanno in giro per la questa.

Si tratta di carretti di diversa grandezza e di varie strutture a due o a quattro ruote di legno o telai di carrozzine ognuno dei quali adornato da coperte e panni,fiori freschi o di carta,nastri e fiocchi variopinti,cartoncini colorati,bandiere e immaginette del santo. E’ solo l’anticipo di quella che sarà la sfilata dei carri grandi,trainati da buoi,nel giorno antecedente la festa, quando davanti alla Chiesa Madre ci sarà la benedizione. Elemento distintivo del carro è l’intelaiatura ad arco,rivestita e addobbata,all’interno della quale troviamo i suonatori e i cantori della”carregna”un canto popolare santacrocese dedicato a S.Antonio. Davanti alla struttura trovano posto alimenti di ogni genere quali cacicavalli,aglio e pagnotte di pane. Dopo la benedizione i carretti continuano la richiesta di offerte anche per le contrade di campagna dove i padroni delle masserie offrono oltre a denaro contante,anche pollame,animali da cortile,formaggi,vino e salsa. La mattina del 13,sfila la processione con il seguente ordine:i carri,lo stendardo,il clero con il primo cittadino,la statua del santo e i fedeli.

Lo stendardo è in legno a forma di doppia croce alta oltre 5 metri rivestita di nastri e retta in equilibrio da un uomo,ai lati altre due persone tengono in tensione una corda legata alla sommità della croce mentre dietro una donna reca un lungo bastone utilizzato come sostegno nelle fasi di avvio-fermata. Durante il tragitto la processione interrompe la sua marcia per permettere le accensioni di spari e mortaretti pirotecnici. Nel pomeriggio c’è la consueta vendita all’asta di animali,cibi e oggetti ricavati durante la questa e in serata uno spettacolo musicale(quest’anno Luca Napoletano vincitore di Amici)in Piazza Crapsi che allieta le tante persone residenti e non. La splendida giornata di festa radicata profondamente nella cultura popolare locale, ha fine con degli splendidi fuochi d’artificio nella Pineta comunale.

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