TERMOLI _ Trasmettiamo un documento che mira a rilanciare la filiera bieticola centro-meridionale, preservare l’unico Zuccherificio rimasto in attività al di sotto dell’Emilia Romagna e offrire tutele reddituali e lavorative a chi come noi presta servizio da 10, 15, 20 e in qualche caso da oltre 25 anni in azienda. Siamo consapevoli che se non si salva lo Zuccherificio non c’è spazio né per noi, né per i 27 dipendenti a tempo indeterminato non riassunti e nemmeno per chi è passato alla New-co. La vertenza che dobbiamo fare tutti insieme è quella di difendere il lavoro e rilanciare l’azienda perché ce ne sono le condizioni di mercato.
Chiediamo al Governo Monti di salvare lo Zuccherificio del Molise e di tenere viva una filiera agricola che può assicurare reddito a centinaia di bieticoltori di varie regioni del Centro-Sud. Per superare questa fase serve solidarietà e unità. Per questo chiediamo al Governo Monti a alla Regione Molise di consentire l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga per le poche unità lavorative degli avventizi che non hanno raggiunto il minimo di giornate per percepire la disoccupazione. Se le istituzioni si faranno carico anche degli avventizi che hanno retto la produzione saccarifera si eviterà di abbandonare delle famiglie al proprio destino e di perdere un patrimonio umano, professionale e tecnico, indispensabile per la prossima campagna di lavorazione.
Siamo i meno tutelati di tutti, poniamo un tema generale e vogliamo richiamare tutti gli altri lavoratori, bieticoltori e operatori della filiera all’unità. Prima di tutto lo Zuccherificio aperto. Questa deve essere la richiesta da fare al Governo Monti.
Il COORDINAMENTO AVVENTIZI ZUCCHERIFICIO DEL MOLISE