Ancora Uniti
TERMOLI _ In occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, sabato 12 marzo 2011, alle ore 18:30, nei locali del Castello Svevo, si terrà l’inaugurazione della mostra d’arte contemporanea di scultura, dipinti, collage, elaborazioni grafiche, foto ed istallazioni, intitolata “Ancora Uniti”, e dedicata a tale argomento. L’esposizione, curata dai critici d’arte Boris Brollo di Venezia e Tommaso Evangelista di Isernia e organizzata da Lucia Di Miceli, sarà aperta al pubblico fino al 31 marzo 2011, dalle ore 18:00 alle ore 20:30. All’inaugurazione interverranno l’assessore alla Cultura Michele Cocomazzi, i curatori dell’evento Boris Brollo e Tommaso Evangelista, e Nino Barone dell’ Officina Solare Gallery di Termoli.

All’interno della mostra verranno esposte opere significative, realizzate da trentacinque artisti provenienti da tutta Italia (Venezia, Bassano del Grappa, Verona, Prato, Udine, Isernia, Campobasso, Casoria, Vicenza, Bologna, Conegliano Veneto, Cosenza, Termoli), quali: Alessandra Antinucci, Vincenzo Amicone, Nino Barone, Claudia Buttiglion, Cinzio Cavallarin, Cleofino Casolino, Michele Crarafa, Maria Grazia Colasanto, Elio Franceschelli, Luigi Francischello, Ferruccio Gard, Ombretta Gazzola, Gianfranco Gentile, Walter Giancola, Bruno Gorgone, Lucia Di Miceli, Benedetta Iandolo, Gian Paolo Lucato, Antonio Marcovicchio, Enzo Marino, Roberto Melfi, Iler Melioli, Lucia Paesesa, Sara Pellegrini, Antonella Peluso, Alessandra Peri, Michele Peri, Luca Pop Pontarelli, Adolfo Pretorino, Mariangela Regoglioso, Nazzareno Serricchio, Danilo Susi, Antonio Tramontano, Cristina Valerio e Alessanro Zorzi. Di seguito si riporta il commento dei curatori Boris Brollo e Tommaso Evangelista, sugli obiettivi della mostra: “La mostra nel suo insieme cerca, attraverso la lente dell’arte contemporanea, un passato comune, mentre gli artisti ricercano questa meta per strade diverse, riflettendo sui valori fondamentali del nostro essere nella società e nel tempo.

Nell’odierna prospettiva multietnica e globalizzata, dove ogni movimento produce se stesso e il suo contrario e anche il concetto di nazione sembra venir a mancare, il fatto di realizzare una mostra incentrata sul tema dell’Unità è un fattore positivo in quanto rifiuta l’idea nomadica di creatività, focalizzando lo sguardo sul locale. Non è chiusura o ripiegamento su se stessi ma calibrata riflessione sul presente, un presente che festeggia e celebra l’unità nazionale. L’unità non deve essere la conclusione del processo, diventando pertanto chiusura, ma deve spingere a riflessioni trasversali che portino a problematiche nuove, non per forza condivise. La dialettica dell’unità è la maggior garanzia alla rinascita delle arti, o quantomeno al nostro tentativo di restare vicini…malgrado tutto”.

Articolo precedenteWeek-end ricco di appuntamenti. Il Comitato Unitalia 150 prosegue con i lavori
Articolo successivoArresto a Montenero di Bisaccia per violenza sessuale